di Stefano Silvestri
Satoru Iwata, il presidente di Nintendo, poco più di un anno fa deliziò i giornalisti accorsi a intervistarlo in occasione dell’annuncio della Wii U citando la “Strategia dell'Oceano Blu”, descritta da W. Chan Kim e Renée Mauborgne nell’omonimo trattato. Volendolo riassumere in poche righe, a detta degli autori e dunque dello stesso Iwata, esistono oceani blu nei quali un’azienda può navigare senza concorrenti e altri, rossi, dove invece la competizione è serrata. Il presidente di Nintendo intendeva spiegare con una metafora il successo della Wii e lasciare intendere che anche la Wii U, col suo innovativo GamePad, avrebbe tenuto il colosso giapponese in mari tranquilli. Ma sarà veramente così?
"Le possibilità offerte dalla Wii U sono ancora
tutte da esplorare"
Il gameplay asimmetrico -
gameplay asimmetrico
La concorrenza all'attacco - A questo dettaglio va aggiunto che, a dispetto di quanto accaduto con la Wii, dove Nintendo riuscì a tenere testa alla concorrenza accumulando un vantaggio competitivo durato per diversi anni, stavolta Sony e Microsoft non sono state a guardare. La prima ha da pochi giorni lanciato un’app gratuita di nome SmartGlass, per dispositivi Apple e Android, in grado di trasformare tablet e smartphone in periferiche esterne per interagire con la propria Xbox 360. La seconda va dicendo da mesi che il gameplay asimmetrico si ottiene anche con il "matrimonio" tra PlayStation Vita e PlayStation 3, a un prezzo superiore, è vero, ma con risultati migliori. La sua console portatile di Sony dispone, infatti, di una propria unità di calcolo, mentre quello che si vede sul GamePad di Nintendo viene elaborato dal Wii U e quindi inviato alla periferica.
Due schermi, meno potenza - Questa è anche la causa per cui un hardware di nuova concezione, come quello della Wii U, sia capace di offrire al momento prestazioni grafiche in linea con l’attuale generazione di console, vecchia di ben sette anni. Calcolare in contemporanea le immagini da proiettare sia sulle nostre televisioni, sia sul GamePad, costringe infatti la prossima ammiraglia di Nintendo a un duplice carico di lavoro. Senza considerare che negli altri casi i dispositivi portatili poi li possiamo usare in mobilità, mentre il GamePad della Wii U a pochi metri di distanza dalla console perde di utilità.
Un oceano viola - Se a tutto questo aggiungiamo che persino l’iPad, a patto di disporre anche di una Apple TV, garantisce già ora l’esperienza del gameplay asimmetrico (vi consigliamo a tal proposito di provarlo con Real Racing 2 ed AirSupremacy), si capisce come le acque nelle quali si appresta a navigare Nintendo non siano né blu, né rosse, ma mostrino piuttosto delle sfumature viola.
La differenza la farà, come al solito, il modo in cui Nintendo sfrutterà il GamePad, e in fin dei conti anche stavolta l’onore della prima mossa è andato a Satoru Iwata, con gli altri a rincorrerlo frettolosamente. Ma con l’annuncio delle nuove Xbox e PlayStation previsto per l’anno prossimo, le acque attorno al colosso giapponese potrebbero iniziare ad agitarsi. E per allora la Wii U non avrà che un anno di vita. (sp)