Digital Life

Weinergate: finire nei guai per una lettera, un problema comune su Twitter

Per colpa di un Tweet scottante.

Anthony Weiner ha distrutto la propria carriera politica, la propria reputazione e probabilmente anche il matrimonio grazie ad un solo errore di twitteraggio. Sul suo client, Tweetdeck, è sufficiente selezionare una @ invece di una D per inviare un reply pubblica che menziona un utente invece di un messaggio diretto. Questo sarebbe un semplice errore di battitura, ed invero è proprio questa la meccanica del guaio che Weiner ha provocato alla sua vita. Ma non è il suo errore.

L’errore di Weiner, lo sostiene anche l’Huffpost, è quello di aver usato Twitter come piattaforma per le comunicazioni private. I social network non sono per la privacy. Per quello esistono mail, IM o altre forme di comunicazione diretta. I Social Network garantiscono un minimo di privacy ma solo se ci sforziamo di assicurarla noi. La loro natura è condividere ed al minimo cenno di cedimento, di disattenzione, il risultato è quello di mandare una foto delle proprie “ammiccanti” mutande a milioni di utenti, esattamente come ha fatto l'uomo politico newyorkese.

Succede ogni giorno ad un numero incalcolabile di persone, anzi, ci sono buone probabilità che sia successo almeno una volta a tutti quelli che leggono questo articolo, anche se non stiamo parlando di squali mediatici in piena campagna elettorale. E poi, l’eccesso di sicurezza di Weiner è anche troppo evidente: per postare la foto ha usato yFrog, un servizio collegato a Twitter che pubblica le immagini sul profilo degli utenti senza alcun filtro le immagini, anche quando è un messaggio privato - Nessuno generalmente va a vedere il profilo di yFrog, certo, ma non tutti sono un rappresentante del Partito Democratico di New York. In cima alla pagina vedete il suo account, com'è oggi. Tutto quello che è accaduto dopo il 2 giugno è stato eliminato e ora Weiner è in silenzio, lui che twittava decine di volte al giorno. Non si tratta di una gran maniera per imparare a gestire la propria privacy, ma funziona.(ga)

9 giugno 2011
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