di Peppe Croce
Twitter, con l'ultimo cambiamento delle Api di programmazione, ha scontentato tutti gli sviluppatori indipendenti. Troppe limitazioni che rischiano di far fuggire la vera forza del social network.
"Se Twitter dovesse perdere i suoi sviluppatori finirebbe in
un mare di guai"
Nuove Api -
Twitter è in una fase di profondo cambiamento
nuove Api 1.1
Troppo rigide - Il problema principale delle nuove Api rispetto alle vecchie è che sono molto più chiuse e meno tolleranti. Twitter, per quanto riguarda le impostazioni grafiche, ora chiede, per esempio, di rispettare le sue linee guida per essere sicuri che un'applicazione possa funzionare come previsto su tutti i dispositivi, anche smartphone e i tablet. Ma, soprattutto, ora Twitter limita il numero di richieste di accesso contemporaneo ai profili degli utenti. Richieste utili, giusto per fare un esempio, a trovare utenti che abitano nella tua stessa zona o che twittano di argomenti simili ai tuoi. I client esterni a Twitter, come Tweetbot, hanno adesso un limite massimo di utenti e, per crescere ulteriormente, devono chiedere una sorta di permesso all'azienda.
Che senso ha? - Se vi state chiedendo per quale motivo Twitter stia limitando gli sviluppatori esterni - che sono la sua forza e che non gli costano nulla - le risposte possibili sono due. La prima è quella ufficiale: senza regole chi gioca sporco - spammer e ladri di dati personali soprattutto - ha vita troppo facile. La seconda è quella più probabile: la vera ricchezza di Twitter sono i dati personali dei suoi utenti e se li vuole tenere stretti. Solo gestendo in maniera rigida e ristretta l'accesso ai dati e ai profili Twitter può ricavare introiti pubblicitari sufficienti a non affondare. Dividere la torta con applicazioni esterne che possono far tutto ciò che vogliono con questi dati è un'operazione che drena entrate pubblicitarie. Ma forse è l'unico modo per far restare Twitter quello che è stato fino a oggi. (sp)