Digital Life

Twitter ha scelto la strada sbagliata? Forse...

Difficile scoprire i contenuti, difficile anche consumarli

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Twitter negli ultimi mesi è profondamente cambiato e cambierà ancora di più in futuro. Ma siamo sicuri che la strada intrapresa sia quella giusta?

"Twitter era il social più usabile, diventerà anche quello più usato?"
Forbes vs Twitter - Che Twitter non sia più quello di una volta - e che non si capisca ancora bene cosa voglia essere - lo abbiamo già detto più volte. Ora, però, persino una nota testata come Forbes avanza più di un dubbio sulla nuova strategia del social dell'uccellino. E lo fa con un bel pezzo di Jeff Bercovici dal titolo "Is Twitter Losing Its Way?". Bercovici mette nero su bianco alcuni punti critici del nuovo Twitter e le differenze principali con il vecchio, con il Twitter dei primi tempi.

Il social più usabile - La differenza principale si può racchiudere in due aggettivi molto simili: usabile e usato. Twitter nasce con l'obiettivo di essere il social network più usabile del mondo. Cioè semplice, snello, veloce ed efficace per trovare le informazioni che cerchiamo tramite la nostra rete di follower e following. Fino a qualche tempo fa in questo era imbattibile, tanto che vi è stato più di un caso in cui notizie anche importanti sono girate prima su Twitter e solo dopo sulle normali testate giornalistiche. Questa caratteristica, però, è ora messa in discussione dall'enorme "rumore di fondo" di Twitter, dovuto alla gran massa di utenti e contenuti pubblicati che rende sempre più difficile scremare le notizie inutili e il chiacchiericcio.

Il social più usato - Twitter, ora, vuole diventare il social più usato. Cioè quello con la maggiore permanenza dell'utente sul sito. E cambia realmente tutto perché mentre prima Twitter serviva per trovare una notizia, cliccare un link ed essere spediti fuori dal social, adesso l'obiettivo è che l'utente legga - consumi - notizie e contenuti all'interno del social stesso. Solo in questo modo Twitter può aumentare i ricavi pubblicitari: tenendosi stretti i suoi utenti. Per questo motivo sono stati introdotti i nuovi tweet multimediali ed è stata troncata la collaborazione con Linkedin attraverso un cambiamento delle API, cioè del linguaggio di programmazione che serve ai siti esterni per accedere ai contenuti su Twitter.

Le API sono tutto - E non è questione da poco, quella delle API. Perché sono la linfa di ogni social network visto che permettono a sviluppatori esterni di far crescere la piattaforma e persino di inventarsi un business grazie alla piattaforma stessa. Con le nuove API, però, Twitter ora chiede agli sviluppatori di non duplicare - migliorandole ma entrando anche in competizione - le funzioni di Twitter.

Chiede invece di potenziarle e rischia la fuga dei cervelli. E viene in mente la situazione in cui si trova Google Plus, che sta crescendo meno velocemente del previsto proprio perché Google non ha ancora rilasciato delle vere e proprie API libere da utilizzare. In merito Vic Gundotra, vice presidente di Google, ha candidamente giustificato questo ritardo affermando: «Non vogliamo spremere gli sviluppatori, noi vogliamo essere diversi». (sp)

Le playmate di playboy si svelano su Twitter

3 agosto 2012
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