È guerra aperta tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e Twitter. Lo scorso 26 maggio il social network ha infatti per la prima volta nella storia contrassegnato un paio di tweet di POTUS (che sta per President of The United States) con l'icona blu che contraddistingue le notizie fuorvianti. La risposta di Trump non si è fatta attendere e, sempre con un tweet, ha minacciato di chiudere il social network.
Che cosa è successo. La pietra dello scandalo sono due tweet in cui il presidente parla del voto per posta, argomento molto dibattuto negli ultimi tempi negli USA a causa della pandemia. Secondo Trump il voto postale alle prossime presidenziali darebbe risultati falsati e migliaia di schede verrebbero rubate. E secondo quando ha twittato, il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, avrebbe inviato milioni di schede elettorali anche a chi non dovrebbe riceverle, falsando così i risultati del voto.
Il bollino della vergogna. Twitter ha contrassegnato i due post con un'etichetta blu che recita "scopri come stanno le cose sul voto postale" e un link a una pagina di articoli di approfondimento - che non sappiamo se curata da una redazione in carne ed ossa o da un sistema automatico. Per tutta risposta il presidente ha accusato il social di censura nei confronti dei Repubblicani e ne ha minacciato la chiusura. Sembra insomma che l'amore tra Donald Trump e Twitter sia giunto alla fine: il presidente, uno dei politici più attivi su questo social, ha sempre utilizzato Twitter come canale di comunicazione ufficiale, divulgando spesso contenuti e affermazioni sensazionalistiche, insulti agli avversari politici e vere e proprie fake news.
Cambio di rotta. Fino a qualche giorno fa Twitter non aveva mai preso alcun provvedimento contro i post del presidente, considerandoli, a prescindere dal contenuto, di interesse pubblico. Ma negli ultimi giorni POTUS si è spinto oltre, diffondendo falsità sul voto postale, rilanciando un insulto all'indirizzo di una politica afroamericana e difendendo la sua gestione dell'emergenza sanitaria utilizzando dati ritoccati ad arte. Così Twitter ha deciso di intervenire, anche se non è chiaro quanto possa essere efficace una iniziativa di questo tipo se non completata da atti più forti, come la sospensione degli account incriminati e la rimozione dei post.