Non si può certo accusare i ragazzini di essere troppo attenti all’attualità ed alla storia contemporanea -per noi che siamo in giro da un po’ l’11 settembre sembra accaduto ieri, ma per chi è appena adolescente si tratta già di storia antica. La tredicenne Kimberly Dell’isola, evidentemente, era un po’ confusa su chi fosse questo tale Bin Laden e sul perchè ne avessero parlato tutti, anche se le sue percettive antenne avevano captato l’idea che si trattasse di un signore non proprio a posto.
Da qui la matematica un po’ contorta della mente giovanile l’ha portata ad integrare questa figura ormai leggendaria in uno sfogo di frustrazione: “Vorrei che Osama Bin Laden uccidesse la mia prof di matematica”. La frase, postata sul solito Facebook, ha subito fatto il giro del microscopico mondo di Kimberly e chiaramente è finita sotto gli occhi dei suoi dirigenti scolastici. Kimberly è stata sospesa. Ai miei tempi si scriveva sulla Smemoranda, o sul muro del bagno. Oggi grazie ad Internet la nostra firma è dappertutto e bisogna essere veramente scemi per essere nato ai tempi di Internet e non saperlo, tredicenne o meno.
E poi ultimamente è difficile costringere Osama a fare qualsiasi cosa. Certo, se l’avessero buttato in mare a largo di Fukushima, allora sì: potremmo aspettarci di vederlo risorgere dai flutti gigantesco, radioattivo ed in grado di distruggere Tokyo vomitando raggi laser. Ma anche in quel caso mi sa che non ascolterebbe molto le invocazioni di Kimberly Dell’isola, studentessa delle medie. (ga)