Digital Life

Streetview: ancora problemi sulla privacy

L'UK lo attacca di nuovo.

In Gran Bretagna Streetview è stato visto sin dai suoi primordi come una grossa invasione della privacy. Ultimamente i sudditi di Sua Maestà hanno dimostrato di aver ragione: per un meglio non classificato problema le Google Car hanno iniziato a raccogliere dati sulle reti wireless e ad assorbire anche informazioni che dovrebbero restare nelle case dei proprietari.

“Siamo profondamente dispiaciuti di aver preso per sbaglio materiale riservato dai network non protetti. [...] Non appena abbiamo capito quanto era successo, abbiamo fermato la raccolta e allertato le autorità. Questi dati non sono mai stati usati in nessun prodotto Google nè vi era un progetto di utilizzo futuro”.

Tra le informazioni scoperte nei database delle Google Car c’erano URL navigate, password ed addirittura intere email. Chiaramente la corporation vorrebbe cancellare i dati e mettersi il disastro alle spalle, ma i tempi delle indagini costringono Mountain View a conservare il “carico scomodo”.

La macchina investigativa è capitanata da Christopher Graham, Consigliere Informatico messo in carica dal governo uscente. Graham è dotato del potere di multare i colpevoli di violazione della privacy tramite mezzi informatici fino a 500.000 sterline, ma finora non ha mai utilizzato tale potere. In un colpo di scena che ha del comico, infatti, le sue indagini hanno condotto finora solo ad agenzie governative, che per quanto possano essere colpevoli non ha senso multare. Google potrebbe quindi essere la sua prima vera preda, per quanto vada detto che la sanzione per la corporation sarebbe del tutto insignificante. Il danno all’immagine, chiaramente, è un’altra storia.

E per quanto riguarda i comuni sudditi britannici che non desiderano la propria casa fotografata? Eric Schmidt pare essere molto meno comprensivo su questa posizione: “Con Street View passiamo solo una volta. Potete sempre traslocare, giusto?”. L’affermazione è una battuta, chiaro, seppure piuttosto pesante. In UK, un paese ormai stretto dalla morsa delle telecamere a circuito chiuso, nessuno avrà trovato la forza di ridere.

Foto CC di PhreneticGamer

26 ottobre 2010
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