Digital Life

Stop The Madness: la rete contro Steve Jobs

La rete si ribella contro Steve Jobs.

Sotto le luci e i riflettori di iPhone OS 4 si nasconde una minaccia concreta: chi vuole realizzare giochi e apps deve seguire regole troppo strette. È la stessa Apple a imporle nei cosiddetti ToS (letteralmente "termini di servizio") sempre più rigidi. Il risultato? Una vera e propria rivoluzione in rete, capitanata da inventori di software per Apple e utenti!

“L'arrivo dei nuovi ToS pone restrizioni pesanti ai programmatori che si trovano costretti a riscrivere vecchi programmi per adeguarsi alle politiche Apple!”

Un limite di troppo? - I clienti Apple sono abituati da anni alle limitazioni dell'azienda. Cominciando da iTunes mi sono abituato a utilizzare il software specifico, passando poi a dovermi accontentare di un iPhone senza copia-incolla finché non è stato deciso diversamente dalla Mela più famosa al mondo (dopo New York). L'arrivo della nuova clausola dei ToS, però, pone restrizioni pesanti per i programmatori che si trovano costretti a riscrivere vecchi programmi per adeguarsi alle politiche di Apple. O in alternativa chiamarsi fuori dal gioco, un gioco in grado di rendere milionario uno sviluppatore con l'idea vincente.

Stop The Madness - Nella rivolta che sta scuotendo la rete contro Steve Jobs (rivolta appoggiata largamente anche da quelli che un tempo si definivano "Apple Fan-Boy") emerge il blog "Stop The Madness", creato da uno sviluppatore che ha comprato il dominio nel tentativo di comunicare i propri pensieri a Steve "il pazzo" Jobs. Pazzo perché, secondo questo blogger, queste restrizioni remano contro gli interessi di Jobs. Perché? Rendono incompatibili giochi e applicazioni che hanno contribuito al successo di App Store e iPhone, tra cui vari "number one selling" (numeri uno nelle vendite) in USA. I'm With Adobe - Da segnalare anche il caso Adobe. L'azienda ha investito tempo e denaro per approdare sul nuovo iPhone (con applicazioni e giochi) e si è vista sbattere la porta in faccia da uno Steve Jobs tuonante: "No, Flash non arriverà mai su iPhone". Immediata, come sempre, la reazione della rete con la nascita del gruppo di Facebook "Io sto con Adobe". Cosa cambierà? - Lasciando da parte le questioni teoriche, sullo schermo del mio iPhone in pratica cosa cambierà? La risposta non è certa: sicuramente alcuni sviluppatori abbandoneranno il business con conseguente perdita delle applicazioni più amate. Tanto Steve se la caverebbe comunque, grazie al numero immenso di applicazioni e giochi su App Store, perfettamente in grado di coprire i danni delle nuove restrizioni (targate ToS 3.3.1.). Per questo è importante discuterne on line e combattere il gigante non più buono.

12 aprile 2010
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