Si chiama Unthink e punta sul crescente timore verso le continue violazioni della privacy, e l'orticaria nei confronti della pubblicità non gradita, per sottrarre utenti a Facebook e Google Plus.
Unthink - come ci spiega la bella ragazza del video di presentazione (guarda sotto) - fa leva sul senso di ribellione degli utenti che sono ormai stufi delle regole, dello spionaggio e della mercificazione della persona dell’attuale mercato dei social network. Unthink è un esperimento nuovo, ma è già possibile considerarlo una startup visto che ha ricevuto 2,5 milioni di dollari di finanziamenti e dà lavoro a oltre 100 persone tra tecnici e professionisti.
Purtroppo, vedo la sua strada come una salita irta di spine. Google+ - uno dei network che criticano come un gigante prepotente - ha già dimostrato di trovarsi in difficoltà di fronte all’atteggiamento abitudinario delle persone. E come abbiamo più volte ripetuto, per sfondare in questo settore bisogna creare una piattaforma e non un puro e semplice social network. In altre parole, serve un luogo che sia invitante al tempo stesso per gli utenti e per gli sviluppatori di applicazioni e le aziende in cerca di un canale per veicolare la loro pubblicità.
Unthink, infatti, ci sta già (ri)pensando e ha preparato anche un modello commerciale. È un’iniziativa davvero lodevole visto che, nonostante esperimenti in tal senso, neppure Twitter ce l’ha ancora fatta davvero. Il nuovo social network chiede un contributo 2 dollari l’anno agli utenti - che difficilmente qualcuno verserà nonostante la cifra esigua - oppure scegliere quali brand visualizzare sul proprio profilo. La libertà di scelta delle pubblicità, però, è davvero una novità interessante!
Il nuovo social network ribelle, come spesso succede alle buone idee su Internet, è stato letteralmente preso d’assalto al momento del lancio al punto da dover triplicare il supporto dei propri server. La vera sfida non è però fare un boom iniziale, ma riuscire a mantenere alto l’interesse nel tempo. (sp)