di Peppe Croce
Secondo il cofondatore di Google ci sono due grandi minacce per il web: i regimi autoritari e le piattaforme chiuse. Come quelle di Apple e Facebook. Ma Google è veramente aperto e libero?
"Facebook e Apple sono dei giardini recintanti dove non si può entrare"
I cattivi del web -
in una intervista rilasciata al Guardian,
L'erba del vicino - Se Apple e Facebook sono dei giardini chiusi, i dati dei loro utenti sono come la famosa erba del vicino: sempre più verde della tua. E, infatti, Google muore dalla voglia di pascolare tra l'erbetta dei due concorrenti , accedendo ai dati dei loro utenti per estrarne le informazioni che gli servono per profilarli a dovere e vendere loro pubblicità Adsense sempre più mirata ed efficace. Ma Brin preferisce metterla sul piano delle libertà e dell'innovazione: «Devi giocare con le loro regole, che sono molto restrittive. Il tipo di ambiente nel quale abbiamo sviluppato Google, la ragione che ci ha permesso di creare un motore di ricerca, è un web molto aperto. Una volta che metti troppe regole, ciò fermerà l'innovazione».
Troppo buono? - La frecciatina a Facebook, che sta cercando di mettere in piedi un motore di ricerca decente senza riuscirci veramente, è evidente. Ma siamo proprio sicuri che Google sia uno stinco di santo? È proprio vero che sia una piattaforma libera per tutti? Di certo c'è che proprio Google sta cercando, con Plus e Search Plus Your World, di creare un altro giardinetto. Per di più recintato, vista l'esclusione di Facebook e Twitter dai risultati social. Certo, Google offre un sacco di prodotti gratuiti agli utenti permettendo loro una esperienza online di alto livello. Ma se lo fa è per il business della pubblicità online, non per beneficenza. (sp)