Che pigiama indossi? Una t-shirt, un superfelpato, quello che sembra del nonno? Oppure qualcosa di supersexy? O anche... niente?
Al di là delle abitudini personali (e delle implicazioni con la salute), il “vestito della notte” parla di te: giocoso, divertente, sensuale…
Dunque perché non trasformare il pigiama in un'occasione per fare del bene?
L'occasione è l'iniziativa Che Pigiama Sei, una piattaforma di charity che funziona sul modello della celebre Ice Bucket Challenge e che serve per costruire case accanto agli ospedali, destinate a ospitare i bambini in trattamento chemioterapico insieme ai genitori.
L’iniziativa è promossa da Aseop, (l’Associazione Sostegno ematologia pediatrica Onlus), e 30 ore per la Vita; Focus è media partner ed è per questo che ve la raccontiamo, invitandovi a partecipare.
Per farlo, bastano poche mosse. Eccole.
1 - Farsi un autoscatto (o un selfie o come volete chiamarlo) in pigiama: non importa che sia proprio il pigiama che usi davvero. Meglio liberare la fantasia e cercare di essere il più originale. Un appassionato di immersioni, potrebbe anche dormire con la muta (e la maschera)…
2 - Collegarsi al sito chepigiamasei.it, registrarsi e condividere la foto.
3 - Fare una donazione con l’apposito form
4- Invitare qualche amico o famigliare a partecipare all'evento atttraverso i social network e l'hashtag #mettilpigiama.
ChePigiamaSei permette anche di votare i pigiama. E di sapere chi ha fatto la donazione… mettendoci il cuore. L’icona con il cuore vicino alle foto pubblicate diventa colorata solo a donazione avvenuta.
Ma perché un selfie in pigiama? Perché il pigiama è un indumento un po’ speciale. Per i bambini, è quello del gioco nel lettone. Per i ragazzi è legato a riti di passaggio, dal primo sleep over alla gita scolastica.
E per gli adulti può essere strumento di seduzione, testimone di fede sportiva (celebre la scena di Giacomo in “Tre uomini e una gamba”, che dorme indossando la maglia di Sforza).
O anche, alla Homer Simpson, della serie “sono a casa mia e mi vesto come voglio”.
Il pigiama, insomma, accomuna tutti. Guardando una persona in pigiama, si può capire molto della sua personalità (o della sua creatività…).