Recentemente la Campbell’s e Apple hanno fatto un’interessante ricerca sugli iAd, le pubblicità che da qualche mese sono comparse sull’iPad e sui fratellini iPhone e iPod. La Campbell’s è una famosa azienda che produce zuppe (tutti ricorderete il quadro di Warhol) e il brand ha deciso di porsi sotto una nuova luce, meno tradizionale, reclamizzando una nuova linea di minestre povere di sodio attraverso gli iAd. Questa campagna è la prima ad essere studiata con attenzione, con risultati a parer mio piuttosto controversi.
Secondo i risultati dell’analisi, coloro che sono stati esposti all’iAd hanno oltre il doppio delle possibilità di ricordarsi della nuova linea di minestre. Nielsen, che ha condotto lo studio, afferma che Campbell’s diventa addirittura 5 volte più memorabile grazie a questo nuovo tipo di spot. Per mantenere alta l'attenzione del pubblico, assieme alla pubblicità visiva sono stati pubblicati anche coupon, ricette ed un’App. Comprare lo “spazio” per un iAd non è gratuito, il minimo che Apple chiede è 1 milione di dollari, un biglietto di ingresso costoso ma comunque molto inferiore a quello di una campagna televisiva. Altro fatto positivo è la possibilità di sapere con esattezza quanti cliccano sui banner. Nel caso di Campbell’s si è parlato dell’1% di “clickthrough”, un dato non eccezionale ma positivo.
In definitiva, è piuttosto probabile che gli iAd siano davvero più efficaci della televisione in questo particolare momento. E’ però scontato che con la familiarità gli utenti diventeranno altrettanto stufi ed annoiati della pubblicità come su qualsiasi altro media.