di Peppe Croce
Un articolo di Wired ha riportato in auge Klout, raccontando la storia del guru del marketing Sam Fiorella rifiutato ad un colloquio perché aveva un Klout score troppo basso. Ma a cosa serve Klout?
"Klout è come un motore spinto da migliaia di criceti su una ruota. E noi siamo i criceti"
Wired e Klout -
Cosa significa davvero il Klout
La forza del Klout - Ma non solo, sempre secondo Wired, negli Stati Uniti ci sono già alcuni hotel - come il Palms Casino Resort di Las Vegas - che farebbero degli sconti ai clienti con un alto Klout score. Come se non bastasse il giornale riporta anche che molte aziende starebbero già pensando di fare la stessa cosa: compagnie aeree, supermercati, alberghi e ristoranti. Secondo Wired, quindi, avere un alto Klout score oggi inizia a diventare importante e, in certi casi, addirittura essenziale per trovare lavoro. Ma cosa è, esattamente, Klout e cosa è, soprattutto, il Klout score?
Il segreto del Klout - Detta in parole molto semplici, il Klout score non è altro che un numero sintetico che rappresenta il tuo coinvolgimento e la tua influenza sui principali social network. Soprattutto Twitter e, in secondo luogo, Facebook. E questo sembrerebbe un modo molto trasparente per sapere se una persona ha un seguito sui social e, quindi, lavorativamente può dare a una azienda una visibilità maggiore: se sono influente e dico che la mia azienda è bellissima, tutti ci crederanno. Ma invece non è esattamente così perché Klout non si limita a sommare i tuoi amici e i tuoi follower. O almeno non più perché Klout, da qualche mese a questa parte, è diventato abbastanza autoreferenziale e il Klout score dipende in gran parte da sé stesso: se sei apprezzato - su Klout - da un utente con uno score molto alto allora il tuo risultato sale, anche se non c'è vera interazione sui social tra te e lui. Questo ha spinto Sam Fiorella, il 16 novembre 2011, a scrivere un post sul suo blog dal titolo: "Mi riprendo la mia influenza, vado via da Klout".
I criceti che spingono Klout - Nel suo post Fiorella esprimeva un parere pesantissimo su Klout: «Klout è un motore spinto da migliaia di criceti che girano su una ruota... e noi siamo i criceti». E poi: «Il tuo punteggio sale se interagisci con persone che hanno uno score superiore al tuo. Quindi fai una lista di follower su Twitter in base al punteggio e ci giochi per guadagnare posizioni e riconoscimenti.
Alla fine è tutto intorno a te, non alla comunità e non è questo l'opposto del coinvolgimento sociale?».
Quello che Wired non dice - Il fatto che Sam Fiorella si sia ribellato a Klout e ne sia uscito, poi, non è nemmeno raccontato nel pezzo di Wired. Tanto che è stato lo stesso Fiorella, in un commento, a doverlo precisare per non essere frainteso dai lettori di Wired. Scrive Fiorella: «Dopo aver giocato con successo (leggi: preso in giro il sistema) e aver elevato il mio score e il mio status sociale (come riportato in questo articolo)... sono adesso un fiero possessore di un Klout score pari a zero (in seguito alla mia uscita, non riportata in questo articolo). Permettendo che la mia reale influenza, esperienza e i miei risultati siano il mio biglietto da visita, i riconoscimenti nella vita reale sono stati molto più soddisfacenti di un ombrello o un libro regalati da Klout. Un Klout score pari a zero forza le persone a guardarti veramente. E questo fa paura a qualcuno». Ultima cosa, da non dimenticare: il 17 novembre 2011, il giorno dopo aver scritto quel post sul suo blog, Sam Fiorella ne ha scritto un altro. Il titolo? Eccolo: "L'inevitabilità di Google+ per le aziende". (sp)