Non solo calcoli, formule, analisi: robot e sistemi di intelligenza artificiale sono anche capaci di creare opere d'arte paragonabili a quelle dei migliori maestri in carne e ossa. I più abili artisti digitali si sono recentemente sfidati nella RobotArt, una gara in punta di pennello che avuto per protagonisti "pittori artificiali" e scienziati umani provenienti da tutto il mondo.
Diverse le tecniche impiegate per le originali creazioni: alcuni team hanno utilizzato sistemi di AI programmati per generare quadri digitali indistinguibili dalle opere umane attraverso la combinazione di colori e pennellate, altri hanno messo a punto robot capaci di imitare alla perfezione i movimenti e la pressione esercitata sul pennello da un artista umano. I risultati sono sorprendenti.
Gli appassionati di arte sbaglierebbero a storcere il naso: «robot e software non possono sostituire la creatività umana», che si dispiega nascosta proprio nelle righe di codice dei programmi, spiega Andrew Conru, l'artista e ingegnere che ha ideato RobotArt.
Collega Robot. Nella visione del futuro di Conru, queste "macchine" possono essere usate nella fase finale della realizzazione di un'opera d'arte, per esempio per la rifinitura dei dettagli o per la ripetizione di elementi sempre uguali tra loro, e paragona la nuova forma d'arte alla nascita della fotografia - che non ha sostituito la pittura, ma creato nuove forme espressive che prima non esistevano.
Conru immagina un futuro in cui pittori e macchine lavoreranno fianco a fianco realizzando creazioni del tutto nuove rispetto a quelle che conosciamo oggi.
Certo bisognerà aspettare un po': per adesso, questa forma di espressione artistica non è affatto democratica - un braccio robotico con abilità pittoriche sopraffini costa più di 30.000 euro.