L’ultima notizia sul cyber crimine ce la racconta il New York Times e riguarda il social network più amato deli pianeta: Facebook. Con i suoi circa 400.000.000 di utenti, è un piatto appetitoso per i malfattori di tutta la Rete.
“Una società di sicurezza indaga il fenomeno del furto della cyber identità”
Fenomeno in espansione – Secondo il laboratorio di sicurezza informatica iDefense, gli account rubati su Facebook vengono venduti e scambiati dagli hacker come fossero merce preziosa. Il laboratorio ha monitorato a Febbraio le trattative di acquisto dei log di circa 1.5 milioni di account di Facebook in alcuni forum di hacker e in altri angoli nascosti del web. Sul sito di hacker carder.su, che ha un’antica estensione sovietica (Soviet Union), creata l’anno prima che la cortina di ferro cadesse, i ricercatori hanno rintracciato un malvivente che pare specializzato nella compravendita di identità rubate su Facebook. Un account con meno di dieci amici vale 25 dollari, uno con dieci o più amici vale 45 dollari. I ricercatori hanno provato a contattare l’utente per fingersi interessati a comprare qualche account, purtroppo senza esito.
Come funziona – I criminali rubano i dati per l’accesso con classiche tecniche di phishing, come false e-mail da parte del supporto di Facebook, o con dei malware (software creati per fare danni) che, una volta installati sul Computer, registrano le password degli ignari utenti. Lo scopo dei ladri è venire in possesso degli account e quindi delle preziose informazioni, davvero molto personali, inserite dagli utenti. Ivi comprese le loro relazioni sociali.
Perché ti rubano la vita – I tre maggiori obiettivi dei criminali sono: il furto di identità, la truffa e l’invio di spam e virus informatici. La ricchezza di Facebook è infatti formata dagli utenti, che, spesso con troppa leggerezza, inseriscono informazioni personali come: indirizzo di casa, numeri di telefono, recapiti di lavoro e personali, foto dei figli, nome del gatto, della mamma e via dicendo. Oppure, contrariamente a quanto è indicato nei suggerimenti istituzionali di Facebook, accettano l’amicizia di chiunque si proponga, al solo e infantile scopo di possedere il maggior numero di “amici” online. E i criminali puntano proprio su questo narcisismo degli utenti, per guadagnare alle loro spalle.
Esempio pratico – Il caso, riportato nell’articolo del NY Times, è eclatante: l’account di Eileen Sheldon, una donna californiana, ha cominciato la scorsa estate a inviare messaggi di richiesta di aiuto a 20 dei suoi amici online. Pareva che la povera Eileen fosse in Gran Bretagna senza soldi e senza passaporto, bisognosa di immediato aiuto.
Un suo amico ha spedito 100 dollari nella forma desiderata, che ovviamente sono andati in tasca ai ladri e non ad Eileen. Infatti la donna era a casa sua in Califorina ma, in effetti, i suoi amici online sapevano che, recentemente, era andata a risiedere in Inghilterra per motivi lavoro.