Da parecchio tempo si sentono critiche, del tutto motivate, al modello di Social Network promosso da Facebook, che si ritiene non faccia granché per proteggere la privacy degli utenti, ma che anzi incoraggi a rendere tutto pubblico, tramite settaggi di default molto "generosi" e politiche poco restrittive verso le applicazioni di terze parti. Ma in rete ci sono servizi che fanno molto di più. Sfruttando l'enorme mole di contenuti generati ovunque sulla rete, nei molteplici Social Network multiformi, permettono di setacciare la rete e trovare le informazioni desiderate. Spokeo, ad esempio, è uno di questi siti: nato come pagine bianche, il servizio promette di trovare biografia, foto, email, numero di telefono, notizie in rete e account sui Social Network di una certa persona, a partire da qualche dato identificativo (e a patto che questa persona abbia mai pubblicato tali informazioni). La portata del servizio è così vasta da far capire quanto possa essere cruciale la scelta del rendere pubblici o privati i propri dati.
Proprio su questa "paura" fanno leva siti simili, ma nati con intenti primari completamente diversi, del tutto opposti. Openbook, ad esempio, consente di fare una ricerca tra le milioni di informazioni inserite negli statusi di Facebook ogni giorno. L'intento dei creatori è di rendere ognuno consapevole di quante notizie private sono pubblicate al mondo intero, magari senza che gli autori se ne rendano conto. Basta fare qualche piccola ricerca per trovare "status" di utenti che confessano il proprio tradimento, ad esempio, probabilmente credendo di rivelarlo solo ai propri amici anziché a tutto il web. Il motto del sito è un prolungamento del celebre motto di Facebook: "Facebook helps you connect and share with the people in your life. Whether you want to or not".