PlayStation Network era offline da circa sei giorni e adesso Sony ammette la verità: sono stati rubati i dati personali di 77 milioni di utenti. Un disastro senza precedenti.
“Sony non esclude che siano stati rubati anche i dati delle carte di credito”
Hacker all’attacco - Arriva la spiegazione ufficiale di Sony sul blackout del PlayStation Network che ormai durava dal 20 aprile: “un'intrusione illegale e non autorizzata” nel network, avvenuta tra il 17 e il 19 aprile, ha portato al furto dei dati personali di 77 milioni di utenti. Informazioni estremamente delicate come i nomi dei clienti, gli indirizzi, le email, le date di nascita, gli username e le password e la storia degli acquisti di PlayStation Network e Qriocity.
Succulento bottino - Sony informa che non ci sono prove che siano stati rubati anche i dati delle carte di credito e la date di scadenza, ma esclude che il codice di sicurezza sia caduto nelle mani sbagliate. Già così, la situazione è a dir poco catastrofica. Il colosso giapponese non è ancora in grado di spiegare come questa clamorosa violazione al suo sistema sia stata possibile e ha già incaricato una grande azienda specializzata in sicurezza informatica di far luce sull’accaduto. La domanda nasce spontanea… Sony sarebbe mai stata presa di mira se non fosse impegnata da tempo in un braccio di ferro con gli hacker? (pp)
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