di Luigi Teodonio
Anonymous rivendica una serie di attacchi, tra cui PayPal, in una data per loro simbolica - il 5 novembre - giorno della celebrazione del Guy Fawkes Day in Inghilterra. I diretti interessati smentiscono, ma perché il celebre gruppo di hacker ha scelto proprio questa giornata per gettare panico sul web?
"PayPal, Symantec e siti governativi australiani negano gli attacchi"
Guy Fawkes, chi è costui? -
Guy Fawkes Day
Agguato premeditato - Insomma, per tornare al presente, gli esperti di sicurezza informatica di mezzo mondo erano lì in attesa, pronti a controbattere ogni tentativo di accesso indesiderato da parte di Anonymous. Questa volta, però, non è ben chiaro l’esito dell’operazione: è da ieri che si susseguono rivendicazioni di attacchi e furti di password, prontamente smentiti dai diretti interessati. Probabilmente, si saprà qualcosa in più nei prossimi giorni.
Password PayPal a rischio? - Un attacco rivendicato dagli hacker più famosi del web è quello, presunto, messo a segno nei confronti di PayPal. Anonymous Press, un po’ l’ufficio stampa ufficiale del gruppo di pirati mascherati, riporta la notizia con toni trionfalistici. I membri del collettivo affermano, nel comunicato, che l’attacco al sito di pagamenti elettronici ha fruttato 28.000 dati di accesso. E che farebbe parte di un’operazione più grande che vedrebbe coinvolti anche Symantec e diversi siti governativi australiani.
La smentita - Non passa troppo tempo e arriva la smentita. PayPal, dopo una rapida indagine interna, mette in chiaro che i suoi archivi non sono stati affatto violati e ben presto si scopre che le 28mila password rubate appartengono invece a Zpanel, un pannello di controllo hosting open source. Anche Symantec si affretta a informare che sta investigando su un possibile tentativo di accesso non autorizzato ai propri database e che, sino a questo momento, non c’è alcuna prova di un furto di dati. (sp)