Gli appassionati di Nintendo nei giorni scorsi hanno ricevuto una brutta notizia: il 3DS avrà il blocco regionale, una pratica questa abbandonata già alcuni produttori di console, il che vuol dire che un videogioco acquistato ad esempio in Giappone non funzionerà su una console italiana.
“Col blocco regionale si potranno giocare solo i titoli europei e non quelli americani o giapponesi.”
Le reazione del pubblico non è ovviamente mancata ed è stata così veemente da costringere oggi il boss di Nintendo UK, David Yarnton, a spiegare che il blocco regionale del 3DS "dipende da una serie di fattori. In parte si tratta di un discorso legato alla differenza tra i contenuti aggiuntivi che vanno distribuiti nelle varie aree".
"Per fare un esempio, potrebbe esserci un territorio in cui lanciamo contenuti scaricabili che non sono adatti ad altre regioni o che non abbiamo modo di pubblicare altrove. Per questo il software potrebbe risultare incompatibile con l'hardware di altre regioni".
"Poi c'è un altro problema. I consumatori non ci fanno caso abitualmente ma territori differenti utilizzano sistemi di classificazione del software diversi. Noi vogliamo assicurarci di soddisfare i requisiti dei vari enti di classificazione. In Europa abbiamo il PEGI, in Australia un sistema diverso, in America un altro differente e in Giappone un altro ancora".
"Anche i DVD hanno il blocco regionale. So che la gente non lo vorrebbe, magari in futuro potrebbe cambiare qualcosa".