I miei sentimenti personali sulla faccenda non sono affatto ambigui: sono sicuro al 100% che il New York Times abbia imboccato la strada del suicidio. A partire dal 28 marzo, infatti, il giornale in questione sarà accessibile solo a pagamento, un tentativo disperato di guadagnare più soldi da un mercato in continua contrazione. Anche l’editore, Arthur Sulzberger Jr., ha scritto una lettera agli utenti restando molto sulla difensiva, cercando di convincere qualcuno che gli abbonamenti permetteranno di aumentare la qualità del servizio.
Il sito continuerà ad offrire circa 20 articoli “liberi” e gratuiti a chi non si abbona ogni mese, ma sarà quasi impossibile accedere e cercare altro materiale senza pagare. I blog e i social network potranno linkare con efficacia gli articoli “murati”, permettendo ai lettori di accedere anche senza sottoscrizione. Una scelta originale, che non fa disperare completamente per la salute mentale dei manager del NYT.
Anche le Top News resteranno accessibili gratuitamente, ma solo tramite smarphone o tablet, tutto il resto ricadrà nei tre differenti piani di pagamento offerti dal giornale.