di Peppe Croce
Microsoft ha lanciato ieri a sorpresa Socl, il suo nuovo social network nato per contrastare Google Plus. Ma anche Facebook e Pinterest...
"Ormai è chiaro: o social o morte. E la fusione tra Bing e Facebook va in fumo..."
Microsoft nell'arena -
facendo infuriare i tech blogger
Google Plus e la sua social search
Uguale a? - La domanda che tutti si fanno è se Socl sia più simile a Facebook, a G+ o a Twitter. La risposta non c'è, perché Socl prende un po' di tutti questi social network e ne fa un mix. Come su Twitter e G+, ad esempio, si può seguire qualcuno senza essere seguiti. Come su Twitter si possono seguire o singole persone o interessi - su Twitter lo si fa con le liste o con gli hashtag, molto poco usati al momento su G+ - mentre sembra di stare su Facebook se si guarda lo stream. Come su Pinterest, infine, si possono seguire le categorie. Ma, a differenza di Pinterest e di tutti gli altri, non si può ancora fare l'upload di foto e video. Difetto di gioventù che probabilmente durerà pochissimo.
E BingBook? - C'è da chiedersi, poi, che fine farà l'accordo tra Facebook e Microsoft per inserire i contenuti dei propri amici di Facebook nelle ricerche di Bing. Accordo che, pochissimi giorni fa, aveva portato all'inaugurazione della nuova sidebar sociale del motore di ricerca di Redmond. Se Microsoft adesso ha il suo social network è lecito pensare che nel giro di poco tempo - il tempo che ci vuole a farlo popolare a sufficienza - i contenuti sociali di Facebook non serviranno più. Anche perché Socl nasce con una apposita app per Facebook che permette di fare il login non solo con il proprio account di Windows Live ma anche con quello del social blu. Il travaso di utenti, quindi, potrebbe essere quasi automatico.
Dove andremo a finire - Di big social, quindi, iniziamo ad averne veramente troppi. Il re della piazza è Facebook, forte di quasi un miliardo di profili ma debole per il proliferare di fake e per la difficoltà di tramutare in dollari gli utenti. Il secondo in classifica è Twitter, che è ancora adorato dagli "early adopter", quelli che con l'uccellino volano da quando è uscito dall'uovo, ma che ha pure lui problemi di monetizzazione. In mezzo alla classifica c'è Pinterest, che alcuni danno più popolato di G+ e alcuni meno, e che ha utenti molto attivi ma una specializzazione tale - i contenuti fotografici - da renderlo naturalmente di nicchia.
Infine c'è G+, che quando è nato tutti lo sfottevano ma che adesso in tanti iniziano a temere per via delle mosse - abbastanza spregiudicate da passare per l'antitrust, a detta dei più - che lo hanno portato alla completa integrazione con gli altri prodotti Google. E che ora è bello e funzionale, forse anche più di Facebook. Riuscirà Microsoft, in questa selva di social, a trovare spazio per il suo nuovo prodotto travasando utenti da Facebook per offrirgli la ricerca sociale che Google ha già implementato negli Stati Uniti e che - a questo punto si suppone a brevissimo - implementerà anche nel resto del mondo?