Zuckerberg deve essersi davvero stufato dell’alone di curiosità che circonda il suo account di Google+ ed ha reagito attivando i setting di privacy che fanno “sparire” i follower. Quando tali impostazioni sono attive diventa impossibile capire chi e quanti seguaci sono sul “radar” sociale di un utente.
Prima di sparire il fondatore di Facebook viaggiava sui 35.000 utenti nei circoli. Durante la propria "invisibilità" è stato superato di slancio dal solito Scoble, giornalista 2.0 e fanatico di social media. Il giovane Zuck non è il solo ad aver optato per la privacy, anche Sergey Brin e Larry Page, i papà di Google, hanno fatto la stessa scelta, derivante da un piccolo tweak che tutti possiamo attivare sul social network.
La cosa davvero divertente, che prova che con Google+ non ci si annoia mai, è che tutti i succitati "eroi social" hanno deciso rapidamente di disattivare l'occultamento e riapparire. Ora sono di nuovo in cima alla lista di Socialstatistic. Nel caso di Mark, con oltre 150.000 follower! Google+ ama abbastanza l’idea di promuovere la privacy - e di lasciare agli utenti la libertà di scegliere. Persino se sono “della famiglia”.