di Luigi Teodonio
La società di analisi Yottaa non risparmia né il sito ufficiale London2012.com, né tanto meno il portale messo su dalla NBC. Se non verranno prese drastiche decisioni nei prossimi giorni, la situazione potrebbe anche peggiorare.
"La maggior parte dei siti internet sono mal progettati e non sono pensati per avere successo"
Un disastro
London2012.com
NBCOlympics.com
cyber shadow
Problemi strutturali - Alla base del probabile fallimento dovrebbero esserci problemi ingegneristici e strutturali, dovuti ad una cattiva progettazione dei siti web stessi. Un primo campanello d’allarme arriva dai tempi medi di caricamento delle home page: London2012.com impiega circa 7 secondi a caricarsi, mentre NBCOlympics.com circa 7.3 secondi. In alcune zone del pianeta – come Miami ed Honk Kong ad esempio – sono necessari addirittura 9 secondi. In Cina, il Paese che ha ospitato l’ultima edizione delle Olimpiadi estive, il sito London2012.com è addirittura irraggiungibile. Il record in questa particolare “competizione” spetta a Google, con appena 3 secondi.
Problemi destinati ad esplodere - Se non ci si deciderà ad intervenire nel minor tempo possibile, questi problemi sono destinati ad aggravarsi. Come fa notare ancora Coach Wei, chi ha realizzato questi siti web crede che le Olimpiadi non siano un evento mondiale, ma una questione che riguarda esclusivamente Stati Uniti ed Europa. “I siti non sono progettati per avere successo e non sono ancora pronti. Se non si farà qualcosa, e rapidamente, i problemi che abbiamo registrato sinora saranno inesorabilmente destinati ad esplodere non appena aumenterà il numero di visitatori”.
Yottaa.com – Yottaa è una società cinese fondata nel 2009 che si occupa di analizzare le relazioni esistenti tra le prestazioni dei siti web di determinate società e le campagne pubblicitarie riguardanti queste stesse società. Quest’anno, ad esempio, Yotta è stata in grado di prevedere che i siti web di Coca Cola e Acura non avrebbero retto il carico di visitatori dovuto alle pubblicità mandate in onda durante il super Bowl. E così effettivamente è stato, con il sito cocacola.com costretto a chiudere i battenti per un breve periodo di tempo a causa dell’intenso traffico registrato. (pc)