Digital Life

Le nuove App di Facebook violano la privacy?

Le nuove app pubblicano da sole sulla Timeline.

Facebook ha sfornato decine di nuove applicazioni che interagiscono direttamente, e senza chiederti il permesso, con il tuo profilo. Questi programmi, in piena autonomia, pubblicano sulla Timeline le nostre attività spifferando ai nostri amici che musica stiamo ascoltando, se stiamo leggendo una ricetta di cucina, se abbiamo prenotato un viaggio. E la privacy? Sacrificata all’incessante “profilazione” dei nostri dati, per proporre pubblicità sempre più mirate.

“Oltre 60 nuove app che pubblicano da sole sulla nostra Timeline”

Troppo “frictionless” - Il re dei social network è di nuovo nella bufera per la sua scarsa attenzione alla privacy degli utenti. Da quando la nuova Timeline è attiva su tutti i profili, infatti, è cambiato anche il rapporto tra ciò che facciamo all’interno di Facebook e ciò che viene pubblicato sulla nostra pagina personale. Soprattutto da quando Facebook ha introdotto le nuove App, una sessantina in tutto, con lo slogan “le applicazioni danno vita al tuo diario”. La novità è che questi nuovi programmi, in piena autonomia, raccontano ai quattro venti (quasi) tutto quello che fai mentre le utilizzi. Stai sentendo una canzone su Spotify? L’applicazione lo comunica a tutti i tuoi amici. Stai leggendo una ricetta su Foodspotting o stai organizzando un viaggio con TripAdvisor? Sarà visibile anche questo aspetto della tua social vita. Facebook le chiama applicazioni “frictionless” perché scorrono lisce come l’olio: non c’è bisogno di fare proprio nulla, fanno tutto loro.

E la privacy? - Ora, mettiamo che il viaggio che stavi prenotando tramite l’app di TripAdvisor era un fine settimana romantico a Parigi da regalare alla tua fidanzata. Bene: sorpresa sfumata. O peggio, mettiamo che non ci volevi andare con la fidanzata: allora sono guai. Nell’immenso flusso di informazioni che queste applicazioni sono in grado di generare, ci sarà di sicuro anche qualche dettaglio che non vorresti far sapere in giro, almeno senza la tua “supervisione”. Facebook come reagisce? Ti dice che puoi disattivare le notifiche di qualsiasi applicazione sulla Timeline, ma se non hai impostato bene tutte le opzioni relative alla privacy è quasi certo che, prima o poi, qualcosa di “indesiderato” finirà prima o poi sul tuo diario.

Beacon is back! - Chi conosce meglio Facebook di sicuro avrà avuto un flash back. Tutte queste nuove applicazioni, infatti, ricordano molto da vicino il vecchio sistema di pubblicità sociali chiamato “Beacon”. Era un sistema che, in pratica, incrociava le attività reali degli utenti con messaggi pubblicitari associati ai “Mi piace” espressi all’interno del social network.

L’idea di usare dati personali per pubblicità mirate è costato però caro a Facebook che, nel settembre 2009, ha preferito toglierlo di mezzo visto che aveva già portato a una clamorosa class action da parte di migliaia di utenti che arrivarono a chiedere un risarcimento totale di 9,5 milioni di dollari.

Pubblicità, mon amour -Dietro a questo nuovo grande calderone di attività pubblicate dalle applicazioni a tua insaputa, c’è di sicuro - e di nuovo - lo zampino della pubblicità. Insomma, un’altra grande raccolta di informazioni su ciò che fai, che vorresti fare, su ciò che leggi e su ciò che ascolti. Ma anche sui tuoi gusti a tavola e su mille altre cose che sono utilissime - a Facebook - per capire chi sei. Anzi: che consumatore sei. Facebook, in pratica, cerca di monetizzare i tuoi “Mi piace” trasformandoli in informazioni utili per proporti pubblicità sempre più mirata, tagliata esattamente sui tuoi gusti. E di proporla anche ai tuoi amici, che sono collegati a te tramite le informazioni ricavate dal famoso Open Graph. In altri termini, un reticolo di relazioni e “frequentazioni” che Facebook rende disponibili agli inserzionisti tramite un’apposita Api (Application Programming Interface), interfacce a uso e consumo dei programmatori per sviluppare le applicazioni. Siamo veramente sicuri che tutto questo “Ci piace”? (sp)

Peppe Croce

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23 gennaio 2012
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