Internet Explorer di Microsoft, il browser che ha dominato le classifiche e di fatto la guerra dei browser sin dalla fine degli anni novanta, per la prima volta non è usato da un navigatore mondiale su due. Le statistiche parlano chiaro: ad agosto si parlava di 51,3%, ma in settembre i numeri sono calati a 49,87%. Solo due anni fa IE si aggirava attorno al 67% degli utenti, tanto per darvi un’idea dell’importo di questo declino.
A seguirlo il rivale di sempre: Firefox si attesta attorno al 30%. E Chrome, che all’uscita molti definivano un mezzo flop, è arrivato all’11,5% dello share. Il browser di Google è riuscito a triplicare i propri utenti in 12 mesi, un risultato piuttosto spettacolare in un mercato in cui l’utente è istintivamente conservatore.
Parte del continuo successo di IE era dovuto alla resistenza sul mercato di una sua vecchia versione, Internet Explorer 6, completamente inadeguata alle necessità moderne. La mancanza di innovazione prolungata da parte di Microsoft ne ha sancito la sconfitta: l’inerzia è stata un errore fatale in un mercato in cui funzionano solo le strategie a lungo termine.
Va detto che le statistiche si riferiscono ai dati di StatCounter, un’azienda di monitoraggio che tiene d’occhio 3 milioni di pagine web e registra 15 miliardi di hit al mese. Una compagnia rivale, Net Applications, giudica lo share di IE attorno al 59,7%, seppure ammetta che la preferenza per questo browser è in netta caduta.