La Global Seed Vault, il bunker mondiale dei semi delle Svalbard, ha da poco un nuovo "vicino di casa", che non protegge piante, ma dati. Il 27 marzo 2017, nella stessa remota isola di Spitsbergen, è stato inaugurato, in un'ex miniera scavata nel permafrost, l'Arctic World Archive, pensato per proteggere i dati e i documenti più importanti del mondo da qualunque minaccia (catastrofi nucleari incluse).
La Biblioteca dell'Apocalisse. Non aspettatevi però un archivio cartaceo, né una distesa di supercomputer. Tutti i file da conservare (costituzioni o accordi politici, reperti archeologici, dati scientifici o sulla sicurezza, segreti militari, password inattaccabili...) saranno copiati su supporti analogici durevoli e al sicuro da attacchi informatici: e cioè su pellicole fotosensibili.
«Scriviamo i dati su pellicola come fossero grandi codici QR. È come scolpirli nella pietra» spiega Rune Bjerkestrand, fondatore di Piql, la compagnia norvegese specializzata in conservazione eterna di film che ha lanciato il progetto, estendendo le proprie competenze alla preservazione dei dati.
Inattaccabili. Le informazioni salvate anche in digitale, saranno inviate a una sorta di stampante per pellicole con un sistema di trasferimento dati controllato. Una volta trasferiti su film, non potranno più essere modificati, saranno al sicuro da incursioni da remoto e resisteranno anche ai più violenti sbalzi di temperatura - in caso di guerra nucleare, potrebbero sopravvivere per 500 anni, ma l'azienda punta alla soglia di sicurezza di un millennio. In più, l'area delle Svalbard è molto vicina ad essere demilitarizzata.
A chi si rivolge. Il bunker è aperto a governi ed enti di ricerca che vogliano depositare al suo interno le proprie memorie, ma anche ai privati disposti a pagare per vedere custoditi qui i propri dati per i prossimi mille anni. Gli archivi nazionali di Brasile e Messico hanno già contattato la struttura, e molti altri potrebbero seguire il loro esempio.