Ieri la notizia del rapimento e dell’ultimatum, oggi quella dell’esecuzione nella striscia di Gaza di Vittorio Arrigoni, attivista italiano. La Rete si mobilita per esprimere cordoglio per la sua morte.
“I rapitori hanno giustiziato Arrigoni prima dell’ultimatum per il rilascio di alcuni prigionieri”
Giustiziato nella notte - Vittorio Arrigoni, l’attivista filopalestinese italiano 36enne, è stato ucciso. I rapitori, estremisti salafiti a quanto pare vicino pare ad Al Qaeda, non hanno rispettato la scadenza dell'ultimatum fissata per le 16 di oggi che prevedeva il suo rilascio in cambio della libertà di alcuni prigionieri. Il corpo senza vita di Arrigoni è stato ritrovato in un appartamento di Gaza City dai miliziani di Hamas in un blitz condotto nel cuore della notte. La polizia di Gaza afferma di aver arrestato due persone e di essere sulle traccia di una terza.
Pro palestinesi - Vittorio Arrigoni, 36 anni di Besana Brianza (Lombardia), era un attivista per i diritti umani dell'International Solidarity Movement che raccontava al mondo - attraverso internet, i social network, Youtube - la vita sotto assedio dei palestinesi nella striscia di Gaza. Il suo blog, Guerrilla Radio, era molto seguito, e lui collaborava anche con il Manifesto e con Radio Capital. Viveva a Gaza da tre anni dove ha partecipato a diverse azioni in favore della popolazione. Nell'agosto 2008, era anche lui a bordo delle imbarcazioni di "Free Gaza" che navigavano verso le coste della Striscia per forzare il blocco israeliano con l'obiettivo di portare aiuti umanitari alla popolazione. Le foto di quell’esperienza sono pubblicate sul suo profilo di Internet.