“Nelle prime tre settimane di addestramento base gli leviamo gli smartphone” dice il generale Freakley, ma non ha un tono soddisfatto. Il “boot camp” è roba eccitante a suo parere e le reclute dovrebbero poter twittare e condividere le proprie sensazioni sui social media.
Il generale Freakley ha un ruolo speciale nell’esercito degli Stati Uniti, è il comandante del dipartimento che si occupa del reclutamento e della relativa propaganda. Lo sforzo di arrivare alle possibili reclute è come sempre intenso e la direzione da intraprendere per catturare l’attenzione di giovani dai 17 ai 24 anni è quella social. “Non guardano neppure la pubblicità. O la saltano grazie a TiVO oppure si attaccano allo smartphone quando è trasmessa in televisione”. Secondo Freakley è necessario permettere una comunicazione diretta con chi indossa l’uniforme, far condividere ai soldati le proprie esperienze sul campo. Grazie ai social media come Twitter, YouTube e Facebook le future reclute capiranno come l’esercito consenta a gente ordinaria di fare cose straordinarie ogni giorno.
Insomma, di fronte al generale c’è il compito di svezzare i reclutatori dell’esercito nel difficile mondo dei social media. Sarà certamente impegnativo, ma nel 2011 è l’unica strada possibile. (ga)
Immagine CC di Us.Army