di Peppe Croce
Sotto accusa decine di richieste di nuovi nomi di dominio come .catholic, .islam e .shia ma anche .sexy, .baby e .wine. Lo scontro tra civiltà si sposta sul web?
"Secondo gli arabi si devono evitare monopoli su argomenti sensibili e temi religiosi"
Nuovi domini in arrivo - L'ICANN, cioè la Internet Corporation for Assigned Names and Numbers che regolarmente rilascia nuovi nomi di dominio per espandere i confini del web, sta lavorando a centinaia di nuovi "Top Level Domain" (TLD, domini di primo livello). Questi domini di primo livello sono - per farla semplice - le ultime lettere dopo il puntino che si leggono in un indirizzo internet. Il nostro sito www.jacktech.it, per esempio, è ospitato su TLD ".it". L'ICANN ha ricevuto oltre 500 richieste di nuovi TLD e ha allungato di 45 giorni il periodo di consultazione durante il quale è possibile esprimere commenti e opinioni su ogni proposta.
Arabia contro - E tra le opinioni e i commenti ci sono anche quelli, non del tutto pacifici, dell'Arabia Saudita che ha contestato ben 160 TDL tra i quali quelli riguardanti la religione - come .catholic e .islam - e quelli riguardanti temi sensibili o scabrosi come .sexy, .casino, .wine e altri ancora. Da notare che non è solo una questione tecnica ma, al contrario, tutta politico-diplomatica. A richiedere il dominio di primo livello .catholic, infatti, era stato niente meno che il Vaticano. La Sacra Romana Chiesa - che da qualche tempo è entrata nell'era digitale - in pratica ha chiesto all'Icann l'autorizzazione a creare nuovi siti internet dedicati ai cattolici - magari un www.sanfrancesco.catholic o www.santachiara.catholic - in cui, però, l'assegnazione del TDL dipende dallo stesso Vaticano che ha fatto richiesta di assegnazione all'Icann.
Niene monopoli - Gli arabi intravedono il rischio di monopolio dovuto al fatto che a gestire domini come .catholic o .islam ci sarebbe solo una chiesa o un'organizzazione, magari minoritaria rispetto al complesso dei credenti. Spiega la Commissione per la Comunicazione e l'Information Tecnology dell'Arabia Saudita in una nota diffusa alla stampa: «Molti altri cristiani usano il termine "cattolico" per riferirsi in generale all'intera chiesa cristiana, senza far caso alla reale affiliazione. Non crediamo che il TDL .catholic debba essere sotto il controllo di una chiesa che non può rappresentare, e non rappresenta, tutti i gruppi cattolici».
Troppo .sexy - L'intento polemico dei sauditi - se pur basato su un ragionamento che non fa una piega - è abbastanza evidente.
Diverso è il caso, invece, di domini pruriginosi come .sexy, .wine o .casino che, come spiega la Commissione, se finissero nelle mani di una corporation internazionale potrebbero essere usati per promuovere comportamenti coerenti solo con la morale occidentale e non con quella vigente in decine di paesi dove porno, gioco d'azzardo e alcool sono assolutamente vietati. (sp)