Il primo videogioco della storia ha circa 60 anni: è una versione della dama molto semplice ma che per funzionare aveva bisogno di un computer grande come un armadio a 6 ante.
Pionieri del gAMING. Fu messo a punto da Christopher Strachey, un ricercatore di Cambridge specializzato nella tecnologia radar, che alla fine della II Guerra Mondiale divenne amico di Alan Turing, uno dei padri dell'informatica moderna. Nel 1949 Turing, insieme ad altri scienziati, presentò al mondo il Mark I, il primo computer in grado di memorizzare un programma ed eseguirlo. Incuriosito dalla nuova tecnologia, Strachey chiese a Turing una copia del manuale di programmazione di Mark I, e dopo averlo studiato scrisse il suo primo programma: era una dama che poteva essere giocata contro il computer.
Tubi e macchine per scrivere. Lo schermo, un piccolo monitor in bianco e nero a tubo catodico, mostrava una scacchiera con le pedine. Le mosse venivano inserite nel computer tramite una telescrivente, di fatto una macchina per scrivere collegata al cervello dell'elaboratore. Una volta elaborata la mossa del giocatore umano, Mark I era in grado di analizzare tutte le possibili contromosse e giocare la migliore. Il software era dotato anche di un certo senso dell'umorismo, perché irrideva il giocatore in caso di mosse considerate particolarmente ingenue.
Dal tennis allo Spazio. Contemporaneo alla dama di Strachey, è il gioco del tris ideato da Sandy Douglas per EDSAC, il computer della Cambridge University. Qualche anno più tardi, nel 1958, Robert Dvorak e David Potter presentarono Tennis For Two, il primo gioco di simulazione che prevedeva il controllo di oggetti in movimento nello spazio. Il gioco mostrava un campo da tennis visto di profilo, con i due giocatori ai lati e la rete al centro. Utilizzando un comando dedicato i giocatori potevano colpire una pallina e mandarla nel campo dell'avversario.
Ma per il primo videogioco moderno occorre aspettare il 1962, quando un gruppo di ingegneri del MIT tra cui Steve Russel, Peter Samson, Dan Edwards e Martin Gonzalez, realizza SpaceWar!. È il primo videogame dove è possibile muoversi in uno spazio bidimensionale e colpire altri oggetti a loro volta in movimento o essere colpiti.
Il gioco entra in salotto. Dieci anni dopo, nel 1972, Bill Rush e Bob Salomon lanciano sul mercato la Magnavox Odissey, la prima console per videogiochi che si poteva collegare a una TV e che conteneva come unico gioco il ping-pong elettronico, un precursore di Pong, che qualche anno dopo aprì la strada all'home gaming.
Oggi il mercato mondiale dei videogame vale circa 160 miliardi di dollari, più del PIL dell'Ungheria, di cui quasi la metà derivano da giochi per smartphone e tablet.