Esplorare la superficie di Marte almeno 15 anni prima che un essere umano in carne e ossa ci possa mettere piede: è un'idea della Nasa, che ha avviato una collaborazione con il MIT di Boston e la società Fusion per sviluppare un'applicazione di realtà virtuale che permetta di vivere un'esperienza immersiva sul Pianeta Rosso.
Mars 2030 Experience. La app The Mars 2030 Experience, compatibile con i visori Samsung Gear VR e Google Cardboard, sarà disponibile per iOS e Android entro l'estate del 2016, dopo il lancio previsto in concomitanza con South By Southwest, festival musicale e cinematografico che si terrà a Houston a marzo.
La Nasa ritiene la realtà virtuale la tecnologia perfetta per simulare l'esplorazione spaziale, così ha dato mandato allo Space Systems Laboratory del MIT e agli esperti media di Fusion di realizzare un'applicazione interattiva che sfrutta video e audio basati su immagini e dati raccolti dall'ente spaziale in questi anni. Potremo muoverci sul pianeta in una serie di piccole missioni, che saranno il più possibile simili a quelle che affronteranno i primi astronauti che nel 2030 approderanno sul suolo marziano.
«È un'opportunità per condividere il nostro lavoro sui concetti che guideranno l'esplorazione umana di Marte», spiega Jason Crusan, il direttore dei sistemi di esplorazione della Nasa: «usiamo già la tecnologia VR nel training degli astronauti e nelle simulazioni spaziali, e ci sembra logico estendere questo modello per ispirare ed educare la prossima generazione di esploratori spaziali.»
Parte l'era VR? Secondo molti analisti il 2016 sarà l'anno della realtà virtuale. Le più importanti aziende hi-tech stanno lavorando su visori e sistemi di virtual reality (VR): Samsung con il Gear VR, Google con Cardboard (in attesa di Magic Leap), e poi ancora Facebook (con Oculus Rift), HTC (con Vive), Sony (Playstation VR) e Microsoft (Hololens).
È ancora troppo presto per capire se riusciranno a cambiare il nostro modo di fruire delle informazioni e dell'intrattenimento, ma alcune cose si stanno già muovendo sul fronte dei contenuti e questa esperienza marziana potrebbe essere uno spettacolare primo passo.