Il popolare Social Network sta crescendo a ritmi vertiginosi: alla conferenza Velocity 2010 una slide senza numeri diretti di riferimento mostra che il numero è circa raddoppiato da Novembre 2009, lasciando pensare che Facebook sia a quota 60.000 server. Una mole enorme, certo, ma per un enorme numero di utenti e di richieste: 400 milioni di attivi, di cui la metà attivi giornalmente, 3 miliardi di upload foto al mese, 1 milione di visualizzazioni foto al secondo, 1 milione di siti che usano Facebook connect, ...
Per confrontarsi con simili gargantueschi numeri, Facebook utilizza diversi approcci. Innanzitutto l'uso di tecnologie particola che diminuiscono la quantità di calcolo richiesta per ogni pagina, come una versione particolare di PHP, chiamata HipHop, oppure un'architettura separata di photo management chiamata Haystack. Poi l'utilizzo di nuovi data center, dato che la crescita è così grande da non poter essere solamente sostenuta da ottimizzazione di algoritmi e codici. Infine, una tecnica usata è anche il ricorso ad ingegneri cinici e pragmatici, che durante le conferenze si lamentano degli scarsi sforzi dei produttori di hardware per risolvere i problemi dei "grandi" del web (come appunto Facebook), come ha fatto Heileger nel 2009.
Lo stesso cinico ingegnere, alla conferenza di quest'anno rivela come Facebook abbia cominciato a pensare ai problemi di scalabilità troppo tardi e sia continuamente con l'acqua alla gola. Ad ogni ingrandimento, tra l'altro, si valuta anche di spostare parte dei dati nel cloud computing, ma finora si è sempre preferito di lasciare tutto nei server Facebook.