Lo scenario è di quelli inquietanti: un terrorista sale su un aereo commerciale con il suo laptop, si collega alla rete wi-fi di bordo e dopo essersi introdotto nei sistemi di volo prende il controllo dell'apparecchio...
Potrebbe accadere già oggi sulle migliaia di aerei che quotidianamente solcano i cieli del pianeta, almeno secondo quando pubblicato qualche giorno fa in un report del Government Accountability Office degli Stati Uniti. Che cosa c'è di vero?
I rischi dell'always on. In molti paesi i voli di linea a medio e lungo raggio offrono oggi ai passeggeri la possibilità di connettersi a Internet attraverso una comune connessione wi-fi. Questa rete, pur essendo separata dai sistemi utilizzati per il controllo dell’aeroplano e delle comunicazioni, spesso ne condivide alcune componenti, come i router o i cavi.
In teoria, un malintenzionato esperto potrebbe perciò “bucare” firewall e altri sistemi di protezione e inserirsi, con il proprio pc, nei computer di bordo. Questo spiega perché molte compagnie aeree non mettono a disposizione dei passeggeri il collegamento a internet, pur essendo disponibile.
Nello stesso documento l'agenzia sottolinea come questo rischio, pur non essendo particolarmente probabile, deve comunque indurre gli enti che regolamentano il volo civile a ripensare il concetto di sicurezza: oggi un aereo di linea si affida a più di 100 diversi sistemi informatici e ciascuno di essi, se non adeguatamente protetto, può trasformarsi in una potenziale porta d’accesso alla cabina di pilotaggio.