La mossa di creare un cosiddetto paywall è stato un successo per il New York Times, con 100.000 abbonamenti a breve distanza dall’inaugurazione. Se questi gentili “avventori” mantengono la sottoscrizione di 15 dollari al mese alla fine dell’anno il NYT avrà intascato 18 milioni di dollari, specie da chi ha scoperto il piacere di leggere le notizie sull'iPad. Si spera per la compagnia che i numeri aumentino, ma queste cifre seppure altissime per un’azienda che pubblica online sono e restano noccioline se confrontate con i guadagni della versione cartacea, un business un tempo estremamente remunerativo e che oggi è in rapidissima contrazione.
Per dare un’idea, abbonarsi al NYT e riceverlo a casa costa $434, una cifra che viene quasi raddoppiata dagli introiti pubblicitari. Gli ad online offrono un guadagno molto minore, circa $3,85 al mese per visitatore unico. E’ facile capire che sebbene il giornale guadagni dal paywall, il vecchio business era tutta un’altra cosa. Anche moltiplicando per dieci le sottoscrizioni online (non facile cosa), il destino del giornale è quello di perdere la propria forma e ridursi ad essere l’ombra di se stesso. (ga)