Come spesso accade, l’attuale papa si esprime in maniera piuttosto diretta e non lesina sui consigli. Ha di fatto esortato i cristiani, in particolare i giovani, a comunicare attraverso ai social network che hanno reso l’era digitale possibile. L’atteggiamento necessario, però, è quello della “creatività informata e responsabile”.
Forse è un po’ estremo sostenere che abbia detto che la comunicazione sui social network è funzionale all’evangelizzazione, un parallelo con il sesso e la procreazione che i giornalisti di area anglosassone non si sono trattenuti dall’implicare. Quando si tratta di cattolici, la tentazione a punzecchiare è davvero troppo forte! Quello che B16 ha affermato con serietà è che la comunicazione online deve essere autentica ricerca del rapporto con il prossimo, non isolamento in un mondo virtuale, un ragionamento che rispecchia i timori ormai decennali di molti psicologi.
L’atteggiamento non stupisce nessuno: per tradizione plurimillenaria quando si parla di Chiesa ogni esortazione nasconde sempre un ammonimento. L'amore dell'istituzione per la galassia social è invece un fenomeno nuovo, ma intenso, che ha già portato vari frutti. Ci sono account ufficiali del papa per Facebook, YouTube e persino app per iPhone. Chissà, forse la sua esortazione è nata apposta per incrementare i suoi follower!