Per chi non lo sapesse, Shigeru Miyamoto, classe 1952, è un autore di videogiochi giapponese noto per aver ideato e supervisionato pilastri dell'intrattenimento "made in Nintendo" quali Super Mario, Donkey Kong, Zelda, Pikmin, Starfox, F-Zero e altro ancora.
Ebbene, in questi giorni è è scoppiato un vero e proprio caso tra Nintendo e Wired che, in un'intervista pubblicata di recente, ha riportato l'intenzione di Miyamoto di andarsene presto in pensione.
“La sola notizia di un suo ritiro è costata a Nintendo un crollo in Borsa”
Stando a Wired, Miyamoto avrebbe infatti dichiarato: "All'interno del nostro ufficio ho detto che ero pronto a ritirarmi ma questo non vuol dire che voglia smettere di sviluppare videogiochi, solo che voglio dimettermi dal mio attuale incarico. Ciò che voglio veramente è tornare a essere ancora in prima linea, magari lavorando su progetti più piccoli con colleghi più giovani, oppure impegnarmi su qualcosa che possa realmente realizzare da solo, qualcosa di molto piccolo".
Nintendo si è affrettata a smentire l'articolo di Wired con una dichiarazione molto precisa. "È tutto assolutamente falso", ha dichiarato un portavoce di Nintendo a Reuters. "Sembra proprio che ci sia stato un fraintendimento. Shigeru ha senza dubbio affermato che vuole insegnare qualcosa alle nuove generazioni ma non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro. Non c'è da preoccuparsi".
La cosa non è di poco conto come si potrebbe pensare, perché la sola notizia del possibile pensionamento di Shigeru Miyamoto ha immediatamente fatto crollare le azioni di Nintendo ben il 2% sulla Borsa giapponese.
Chris Kohler, il giornalista di Wired autore dell'articolo, conferma tutto in una nota: "Siamo del tutto sicuri di cosa è stato pubblicato, le frasi sono state riportate correttamente e non sono fuori contesto".
Nintendo a questo punto è stata costretta a una nuova smentita, stavolta per bocca dello stesso Miyamoto che ha confidato al Wall Street Journal: "Potrei anche ammettere che Nintendo sarebbe meglio senza di me. Intendo dire che potrebbero emergere approcci e talenti diversi, ma non mi soffermerò molto su questo perché altrimenti direste che sto pensando di lasciare, e non è questo il caso".
Di questi tempi, insomma, pare sempre più difficile riuscire ad andarsene in pensione, che si sia delle persone qualunque o dei geniali e miliardari game designer giapponesi.
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