Abbiamo visto sul grande schermo la lotta un po’ patetica dei gemelli Winklevoss, classici super atleti americani made in Harvard, contro Mark Zuckerberg, dipinto come un ragazzo dai serissimi problemi sociali: The Social Network era un bellissimo film, che dipingeva Zuck ed i personaggi che lo circondavano come ambigue e grottesche sfaccettature della società americana odierna.
Talvolta è difficile ricordarsi che si tratta di una biografia e queste persone esistono davvero, che non spariscono in una nuvoletta alla fine del film. Per tanto, non deve sorprendere che i due Winklevoss, atletici canottieri ben abituati a dar battaglia, abbiano davvero cercato di sconfiggere Zuckerberg in tribunale - fallendo su tutti i fronti. L’ultima sentenza è del tribunale di Boston: il “miserabile” accordo da 65 milioni di dollari resterà in vigore così com’è. Impossibile provare che Facebook abbia cercato di nascondere degli elementi di prova durante l’arbitrato. Il colosso da 70 miliardi si è finalmente liberato di questi ingombranti gemelli pagaianti, versando loro degli... Spiccioli.
Ma possiamo ancora definire Facebook una creatura di Zuckerberg, creata nel dormitorio dell’università? In così pochi anni, il mondo è cambiato.
Immagine CC di Marianovski