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MegaUpload chiude, l'FBI ride, Kim Dotcom piange. E si barrica in casa. Iniziano a trapelare i dettagli dell'operazione che ha portato all'arresto del fondatore del popolare sito di file hosting. Degni di un film, o di una soap opera.
“Tutto l'arresto, minuto per minuto. Elicotteri inclusi.”
In trappola -È il 19 gennaio quando il Dipartimento statunitense per la giustizia e l’FBI cancellano dalla rete MegaUpload e fratelli. Più o meno nello stesso momento, dall’altra parte del mondo, avviene l’arresto del fondatore Kim Dotcom, Schmitz, per l’anagrafe. Con tanto di elicotteri a circondargli la casa per evitarne la fuga. Dozzine di poliziotti hanno fatto irruzione nell’abitazione dell’uomo, in Nuova Zelanda, dopo essersi identificati portando Kim a tentare di barricarsi nella sua casa hi-tech, senza successo. Gli agenti si sono fatti strada fino alla safe room, una stanza blindata dove l’hanno trovato con una pistola in mano. O almeno, queste sono le voci che circolano in queste ore riguardo al suo arresto.
Bottino del pirata - Gli agenti hanno sequestrato armi, computer, documenti e veicoli - circa una ventina di automobili con targhe personalizzate. Kimcom, Hacker, Mafia, Dio: il fondatore di MegaUpload sembra dotato di un MegaEgo. Anche ora che aspetta la condanna in prigione, dove ha “festeggiato” il suo trentottesimo compleanno. Mentre i cattivi rimasti a piede libero stanno tentando di sfruttare la situazione - e la disperazione degli utenti rimasti orfani della creazione di Dotcom - mettendo online falsi siti da sfruttare per farli abboccare al phishing. Saranno arrestati allo stesso modo anche loro? O le truffe ai danni degli utenti della rete sono meno gravi della violazione del copyright detenuto dalle multinazionali della musica e del cinema?
Sito “canaglia” - Il mese scorso, dopo che la RIAA - la più importante associazione americana a difesa del diritto d’autore nel settore discografico - aveva dato a MegaUpload del “sito canaglia”, alcuni artisti si erano schierati a favore del sito e del suo fondatore registrando una canzone che ora è apparentemente scomparsa dal web. È introvabile su Youtube, dove la casa discografica Universal sta cercando - pare - di evitarne la diffusione. Pur non detenendo nessun diritto sul pezzo. La differenza tra buoni e cattivi si fa sempre più labile. Per quanto Dotcom non susciti particolare simpatia per via dei suoi atteggiamenti, non si può dire che i suoi avversari riescano nell’impresa di strapparci un sorriso.
(sp)
Chiara Reali
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