Al giorno d’oggi quando si parla di androidi alla gente viene in mente il sistema operativo per smartphone di Google, ma quello che ha in mente la JAXA, l’agenzia aerospaziale giapponese, è di mandare un vero e proprio robot umanoide sulla stazione spaziale internazionale.
C’è da dire che la confusione qui potrebbe davvero risultare facile... Come uno smartphone anche il futuro robot sarà in gradi di twitterare. Il piano è di avere un’interfaccia in grado di comunicare con la Terra anche quando gli astronauti dormono e di avere uno strumento che analizza i livelli di stress nei volti e nella voce dell’equipaggio.
Uno degli usi futuri di questa tecnologia all’avanguardia (che suona più come social engineering che robotica) sarà quella di offrire supporto agli anziani e alle persone isolate di tutto il mondo. Non esistono immagini neppure ipotetiche dell’androide e quindi ho scelto di piazzare una foto di R.O.B., che solo chi è cresciuto negli anni ottanta ricorderà. I giapponesi sostengono sarà pronto già nel 2013, ma spero per loro che non parta ben piazzato nell’uncanny valley e che non finisca per comportarsi come Ash, il Sintetico di Alien.