Digital Life

I controlli della privacy di Facebook restano sempre la stessa cosa

Novità e nuovi incubi.

Facebook aveva promesso un approccio rinnovato ai controlli della privacy ma purtroppo per gli utenti, i problemi restano sempre gli stessi: il tag selvaggio non può essere inibito in alcun modo.

Sebbene gli sviluppatori del social network si impegnino a variare e potenziare le possibilità di tenere d’occhio come il proprio nome venga utilizzato, sembra non esserci alcuna speranza. L’update dovrebbe fare in modo che l’utente abbia facolta di approvare un tag prima che appaia sul network. Purtroppo, però, che si ignori questa facoltà o si rigetti il tag, il post e il tag appariranno comunque sul Wall del nostro amico e come al solito saremo costretti a rimuovere manualmente il nostro coinvolgimento.

Peggio ancora: si può selezionare da un po’ di tempo chi vede e chi non vede un post. Chi non lo vede non saprà neppure di essere stato taggato. Si tratta di un controllo sulla privacy migliorato rispetto al passato, certo, ed ora è possibile postare contenuti senza che siano visti da capi o genitori, ma non è corretto avere la capacità di taggare gli “esclusi” a loro insaputa. Ultima pessima notizia: la capacità di taggare qualcuno su uno status di Facebook Places, come se fosse stato presente da qualche parte in cui di fatto non c’era.

Sono forse piccole cose, almeno per la stragrande maggioranza delle persone, ma è proprio su questo genere di sciocchezze che si possono creare grossi incidenti diplomatici.

Foto CC di Nitot

30 agosto 2011
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