Un imprevisto spazio-temporale ha catapultato l’alieno Zot nei Laboratori del Gran Sasso dell’INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ha solo un'arma a disposizione per portare a casa la pelle: la conoscenza della fisica. È il tema che caratterizza Gran Sasso Videogame, il primo videogioco ambientato nei laboratori, che si trovano sotto al massiccio del Gran Sasso, dove si svolgono esperimenti che riguardano la fisica del neutrino, la materia oscura e l’astrofisica nucleare.
La fisica con curiose scoperte. Per tornare a casa, l’alieno Zot, che si muove in una ricostruzione dei veri laboratori ottenuta con una tecnica (pixelart) che ricorda i giochi degli anni Ottanta, deve risolvere una serie di quesiti con l'aiuto degli scienziati. Così avrà l'occasione di scoprire, per esempio, dove si trova il metro cubo più freddo dell’Universo, che cos'è un cristallo ultrapuro e cosa ci fa, in un laboratorio di fisica!, un reperto in piombo risalente all'Antica Roma.
Gran Sasso Videogame, che verrà presentato al pubblico il prossimo 27 maggio, è nato proprio per avvicinare gli studenti alle frontiere della fisica e alle possibilità offerte dalle carriere scientifiche. Si rivolge a ragazzi e ragazze tra i 14 e i 19 anni e ai loro insegnanti e sarà accessibile gratuitamente da computer, smartphone e tablet dall'indirizzo: www.gransassovideogame.it (il gioco sarà attivo dal 27 maggio).
Il suo impiego in classe darà lo spunto per trattare i temi di punta della fisica contemporanea: giocando si potranno infatti scoprire le finalità degli esperimenti, le teorie a essi legate e le grandi sfide tecnologiche che comportano.
REALISMO E DIVERTIMENTO. Il videogioco, la cui “giocabilità” non richiede conoscenze pregresse, è stato selezionato tra i quasi trecento progetti pervenuti nell'ambito dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ed è stato scelto come il più significativo nella categoria: “Capitale Umano ed educazione”.
Per svilupparlo è stato messo insieme un team di ricercatori, comunicatori e sviluppatori, con l'obiettivo di realizzare un gioco didattico dove l'intento divulgativo non limitasse il divertimento e dove, viceversa, i contenuti scientifici rappresentati non fossero una pura finzione (e infatti si basano su ricerche che gli scienziati stanno realmente realizzando).