Se vuoi sapere qualcosa, Google è il primo posto dove andare a cercarla. Certo, bisogna sapere cosa cercare e come. Non sarebbe bello se rispondesse semplicemente alle tue domande? Si chiama ricerca semantica, e sta per diventare realtà.
“Tu fai la domanda, e alla risposta ci pensa Google... incredibile ma vero!”
Uno che le sa proprio tutte - Prima di internet e degli smartphone, se volevi una risposta a ogni tua domanda ti toccava avere almeno un amico di quelli che sembrano enciclopedie. Adesso è tutto più facile. Che tu sia a casa e abbia bisogno di rinfrescarti la memoria su come fare il nodo alla cravatta, o che tu sia in giro e abbia bisogno di sapere dov'è il posto in cui stai andando, c'è Google che ti aiuta. Prossimamente, come promesso da Amit Singhal, uno dei responsabili della ricerca di Mountain View in un' intervista recente intervista rilasciata al Wall Street Journal, Google inizierà a rispondere a vere e proprie domande. Come? Gli hanno insegnato a capire le parole, creandogli un vocabolario in grado di mettere anche in relazione tra loro le parole e di riconoscerle all'interno dei contenuti di un sito. Non sparirà quello che c'è adesso: ma, a domanda (che sia semplice, mi raccomando!), Google inizierà a rispondere fornendo i risultati di ricerca più adatti.
Gli dici cosa deve fare e lui, lo fa! - Si chiama ricerca semantica ed è una di quelle tecnologia che dovrebbe cambiarci la vita. Non saremo più noi a dovere capire come funziona il nostro motore di ricerca, com'è successo dalla sua nascita a oggi. Ti ricordi quando dovevi utilizzare gli operatori booleani per riuscire a trovare qualcosa di pertinente? I vecchi AND, OR e NOT? Le cose sono già migliorate, e miglioreranno ancora. Sarà Google a dover capire noi, e pare che sia pronto a farlo. Sono due anni che Google accumula centinaia di milioni di “entità”, che siano “persone, luoghi o cose”, dice Singhal, per assolvere a questo nuovo compito. Che a Mountain View abbiano finalmente capito che la guerra degli accessi non si combatte cercando di diventare un'alternativa a Facebook, ma facendo quello che si sa fare meglio? Il mercato dei motori di ricerca, d'altra parte, appartiene a Google per il settantacinque per cento. (sp)
Chiara Reali
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