Google ha deciso di far fuori Google Reader a partire dal primo luglio di quest’anno. Se anche tu, questa mattina, hai aperto il servizio per curiosare tra i feed dei siti a cui sei iscritto, come fanno in molti per tenersi aggiornati sugli argomenti che più li interessano, la prima notizia è stato un breve annuncio di Google che ti avvertiva dell’imminente chiusura dell’aggregatore RSS gratuito più usato del mondo.
Google non si dilunga in grandi spiegazioni sul Blog ufficiale di Google Reader. Si dice dispiaciuta per i fan e illustra a grandi linee la decisione: Google Reader è in “declino” e preferisce investire le proprie risorse su un numero limitato di servizi. La deadline è ancora lontana - continua il colosso del web - e chi volesse salvare i propri dati e sottoscrizioni - per “traghettarli” in un altro servizio di feed RSS - può usare Google Takeout, uno strumento ad hoc che raccoglie tutte le informazioni in un file nel formato json:
Il reale motivo della chiusura di Google Reader è che non porta nelle tasche di Google sufficiente denaro. Ma siamo davvero così in pochi a usarlo? Il meno sorpreso della decisione è uno dei creatori di Google Reader, Chris Wetherell, che fa sapere in un’intervista a Giga Om che «quando Google ha sostituito la condivisione con il +1 su Google Reader, era evidente che questo giorno sarebbe arrivato».
Il colosso di Montain View sta puntando tutto sul suo social Google+ e Google Reader è solo una delle vittime. Quello che non quadra, dal mio punto di vista, è che la condivisione sui social e la lettura degli RSS sono due attività completamente diverse.
È una notizia che ha lasciato a bocca aperta molto di noi che, in queste ore stanno metabolizzando l’annuncio. Altri, invece, forse più reattivi, si sono subito rimboccati le maniche e hanno messo immediatamente online delle petizioni per controbattere alla decisione di Google.
È il caso di Google: Please Don't Kill Google Reader! su Change.org, ma anche dei siti BringGoogleReaderBack.com e Keep Google Reader.
Diamo per scontato che le varie petizioni non riescano a convincere Google a tornare sui suoi passi. Quali sono le alternative? Esistono. Ci sono Feedly che, secondo molti, è uno dei migliori reader RSS in circolazione che propone, tra l’altro, una migrazione guidata dei dati da Google Reader, e applicazioni iOS e Android.
Non mancano poi Fever, con tante belle caratteristiche, ma che però è a pagamento (30 dollari), e il buon vecchio NetVibes, portale web personalizzabile basato sull’aggregazione online di feed RSS. Meritano comunque una menzione speciale anche NewsBlur (versione lite e a pagamento), The Old Reader e Managing News.
Tutti da provare per trovare un degno sostituto di Google Reader. È bello cambiare ogni tanto, ma non essere obbligati a farlo.