di Peppe Croce
Google ha appena rilasciato un importante aggiornamento dell'interfaccia del suo social Plus, completamente ridisegnata e con molte novità rispetto a ieri. A colpo d'occhio è sempre più simile a Facebook. Ma perché?
"Google Plus ora è più semplice per chi è abituato a Facebook"
FacePlus -
quello con la timeline che sta facendo impazzire milioni di utenti
Cerchia le novità - Il nuovo profilo di Google+ ha adesso una foto grande e ben in vista - ma è a destra e non a sinistra come su Facebook - e uno sfondo. Che non deve più essere per forza sezionato in slide, come era prima, ma può essere una sola immagine da 940x180 pixel. A sinistra spunta una nuova barra che contiene i pulsanti delle principali funzioni: Home, Profilo, Videoritrovi, Foto, Cerchie. Tutta roba che prima era posizionata in testa allo stream e ora ti segue durante lo scrolling della pagina. Molto più comodo. C'è poi anche la nuova funzione Esplora che raccoglie tutti i "temi caldi" di Google Plus, che continuano però a essere sparsi anche nello stream. L'ultimo pulsante è una sorta di jolly che serve alla personalizzazione della barra e funge da raccoglitore di applicazioni e funzioni che si usano meno spesso. Altro dettaglio molto utile: è possibile infilare e togliere di tutto in e da questa sezione della barra. E, finalmente, si può accedere alle proprie pagine in un solo clic. Ma per uscire da una pagina bisogna andare nel menu a tendina in alto a destra. Ultima cosa molto simile a Facebook è la barra della chat, sulla destra. Infine un piccolo giallo: a che serve tutto quello spazio bianco? Google assicura che non servirà a metterci la pubblicità ma sarà sfruttato per altre funzioni interessanti. E c'è già chi parla della possibilità di infilarci i videoritrovi senza uscire dal proprio stream.
Perché cambiare? - Un po' tutti si chiedono perché Google abbia deciso di rivoluzionare Plus per renderlo molto meno differente da Facebook. La risposta è semplice: per renderlo simile a Facebook. Dopo mesi di sviluppo del prodotto Google si è arresa al fatto che Plus pur essendo un servizio per molti versi grandioso - e che ha un'idea ancor più grandiosa alle spalle, cioè fondere il social con la search - non era abbastanza facile da usare per l'utente comune. Che non è l'autore, chi sul web ci lavora e con il web ci campa. Google ha pensato all'autore fin dall'inizio, dando la possibilità di farsi valere con un profilo unico e riconoscibile - quello di Plus - e una ricerca che inizia a capire - con Search Plus Your World - il valore di chi scrive e condivide i contenuti migliori.
Ora Plus deve diventare di tutti e, per farlo, deve tradire un po' se stesso e assomigliare a Facebook. E poco importa se in queste ore G+ è pieno di messaggi del tipo "ma che diavolo è successo qui? mi sembra di stare su facebook!". (sp)