Google sta lavorando alla rete Internet di domani. Una missione della durata di tre anni che si prefigge di raddoppiare, se non quadruplicare, la velocità di navigazione sul web. Clicchi e visualizzi le pagine praticamente all’istante.
“Google punta a un caricamento delle pagine in 100 millisecondi”
Instant Web - Il primo step di questo cammino triennale, in realtà, è già iniziato da tempo. Mountain View ha sfornato prodotti come il browser Chrome, che ha fatto della velocità di funzionamento e caricamento delle pagine il suo cavallo di battaglia, o Google Instant che ti mostra i risultati nel motore di ricerca mentre digiti. Due innovazioni, tra le tante, che hanno spronato la concorrenza a cercare di fare meglio e a puntare su Internet di seconda generazione.
Servizi free - Google, tra l’altro, offre una serie di servizi gratuiti agli sviluppatori web per aiutarli a migliorare le prestazioni dei propri siti. Ne è un esempio Page Speed online, uno strumento che analizza le pagine e suggerisce come modificarle per velocizzarne il caricamento, oppure Speed Service Page che, di fatto, rende più veloce l’intero sito. Come? Pre-caricando le pagine sui propri server, migliorandone il codice, e dandole in pasto agli utenti che le cercano.
Speedy Gonzales - Google, però, va oltre e sperimenta un nuovo protocollo per il web. Si tratta dello SPDY - si pronuncia speedy (veloce) - che promette di far viaggiare Internet al doppio della velocità cercando di ridurre i tempi morti tra il client (browser) e il server che ospita il sito. È un protocollo attualmente in dotazione a Chrome, ma in cerca di volontari e, soprattutto, di sostenitori. E nel frattempo, il gigante di Moutain View, sperimenta pure un nuovo tipo di fibra ottica - più portentosa di quella attuale - che collega che le città di Kansas City (Kansas) e Kansas City (Missouri).
Obiettivo finale - Google, ovviamente, non si sta dando da fare per ragioni altruistiche. Secondo Big G, infatti, velocizzare Internet significa ottenere un considerevole risparmio sul traffico dati che, a sua volta, si trasforma in un numero maggiori di navigatori. Gli attuali tempi di caricamento, infatti, spingono molti cyber utenti a rinunciare a visualizzare contenuti troppo “impegnativi” come, per esempio, i video. E più tempo la gente passa online, e più pubblicità visualizza. Possibilmente in arrivo da Google. Al promessa di Mountain View è di passare dagli attuali tempi di caricamento delle pagine di 3/5 secondi a 100 millisecondi. Insomma, più veloce di un battito di ciglia.
(sp)
Vinicio Mucedola e Silvia Ponzio
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