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Mountain View, da una parte in guerra con i social network e dall’altra nel mirino dell’antitrust europeo per abuso di posizione dominante, anticipa tutti e annuncia cambiamenti nella politica sulla riservatezza dei dati e le condizioni d’uso dei servizi.
“Le attuali 60 regole sulla privacy finiscono in un unico documento”
Più chiarezza - Google assicura che questa mossa non è una risposta alle recenti polemiche con Twitter, Facebook e compagni, ma qualcosa che “covava” da tempo e che andava fatto. Si tratta, in realtà, di una maggiore chiarezza delle regole relative alla privacy nei confronti di noi utenti che si traduce in un accorpamento di 60 diverse norme in un unico documento. Il tutto a partire dal primo marzo. Google manderà a tutti i suoi utenti un’email in cui chiede una volta per tutte di accettare questo nuovo “contratto” per poter continuare a usare i loro servizi.
O così o così - All’atto pratico, però, cosa cambia? Google non ha rinunciato in alcun modo al suo progetto di includere le informazioni in arrivo da Google+ nei risultati del suo motore di ricerca quindi, sul versante guerriglia sociale con i concorrenti Facebook e Twitter, la situazione resta invariata, ma almeno sapremo nero su bianco che fine fanno i nostri dati personali e la nostra attività sul web. Google assicura che le informazioni personali che ci riguardano non saranno mai vendute a terzi - siamo contenti - ma in pratica ci informa che avrà una visione a 360 gradi su chi siamo. Il motivo è semplice: i nostri dati, in arrivo da tutti i servizi Google che usiamo, da Gmail a YouTube, da Google+ a Picasa, confluiranno tutti nel nostro “dossier” in modo che Mountain View possa offrirci un’esperienza web sempre più cucita su misura, anche a livello pubblicitario.
Sì, sono io! - Nessuno si aspettava, insomma, di poter scorrazzare sul web usando i servizi Google in completo anonimato, o forse qualcuno ci sperava, ma adesso ci saranno patti chiari e amicizia lunga, o il divorzio. E chissà in quel caso chi avrà l’affidamento dei nostri dati personali….
Silvia Ponzio
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