Eric Schmidt, dirigente di Google, si è recentemente ritrovato a discutere di fronte ai microfoni del WSJ della situazione in cui si ritrova il gigante di Mountain View. E’ un segno dei tempi e della complessità del mercato tecnologico quando il CEO di un motore di ricerca deve chiarire che un social network e un’azienda che fondamentalmente produce gadget tecnologici di tendenza non sono attualmente in competizione con la propria corporation. Eppure Google ha una relazione complicata (perdonatemi la pessima citazione) con giganti come Facebook ed Apple, talvolta nemici, talvolta partner, e il futuro potrebbe nascondere chissà quali colpi di scena.
Di tutt’altra caratura la guerra con Bing, il motore di ricerca che Microsoft ha prodotto e continua a sviluppare con successo. Qui l’amicizia è impossibile: la competizione è diretta e Microsoft vorrebbe che il proprio rampollo sconfiggesse Google come Mountain View ha abbattuto un tempo Yahoo!.
Il paragone con Zeus e Crono è molto azzeccato, e tra i due rivali lo scontro è tutto da decidere: Google è partito da zero, Bing ha tutti i fondi e il potere di Microsoft alle spalle. Ma Google non è mai stato il tipo di progetto che siede sugli allori e possiamo ben parlare di 12 anni di sviluppo quasi frenetico sia tecnologico che a livello di marketing, un vantaggio difficilmente colmabile a breve termine.
“Bing è un search engine molto ben guidato, altamente competitivo”, così la pensa Schmidt. Probabilmente quello del proprio rivale è il complimento migliore che si possa ricevere.