Un evento che ha coinvolto 3 milioni di spettatori online (qui il video della finale) e un centinaio fra i migliori piloti mondiali di GT Sport, l'ultimo titolo della serie Grand Turismo, per PS4. I piloti virtuali si sono sfidati a Montecarlo, a due passi dal tracciato di F1.
Nella Coppa delle Nazioni questi ragazzi, spesso appena maggiorenni, si sono sfidati in 4 gare, con risultati sempre sorprendenti. I giovani piloti devono usare tutta la concentrazione che hanno: il minimo errore può essere fatale. Come è accaduto a Giorgio Mangano, 20 anni, unico pilota italiano a qualificarsi per la finalissima.
Anteprima a Focus Live. Avevamo già incontrato Giorgio a Focus Live (8-11 novembre), in un evento dedicato agli ESports, un fenomeno in rapida crescita. Tanto rapida che la F1 (assieme ai costruttori) seleziona e segue i piloti virtuali; inoltre si parla addirittura di inserire alcuni ESports nelle Olimpiadi. Tutti segnali che il mondo dal gaming sta diventando sempre più interessante.
A Focus Live Giorgio Mangano ha affrontato Andrea Facchinetti, commentatore italiano di questa finale. Per batterlo gli è bastato solo il 20% della concentrazione, «e mi ha trattato bene», ha commentato Facchinetti.
Virtualmente identico. Per la finale si gareggia con un parco auto abbondante, come solito per i tutti i titoli GT. A seconda della gara, si va dalle auto commerciali e non modificate, fino ai prototipi. La loro fedele riproduzione è valsa a Kazunori Yamauchi, creatore della serie GT, una laurea Honoris Causa in ingegneria.
Oltre alle macchine, è riprodotta anche la complessa fisica delle corse. Si va dall'effetto scia, fino alla resistenza del volante. Invece, dato che ogni gara ha un numero di giri minore alla controparte reale, il consumo di carburante e gomme avviene più rapidamente del normale. Lo sa bene il team Nissan che ha salutato il podio della Coppa Costruttori a 300 metri dal traguardo, col serbatoio a secco.
I piloti hanno un doppio compito: pensare contemporaneamente a guidare e alla strategia dei pit stop. È proprio qui che il nostro Mangano ha fallito nella corsa alla Coppa delle Nazioni. Dopo il capolavoro della prima gara (da 16° a 8°), ha malamente fatto un pit stop senza cambiare le gomme. Chiude con un risultato finale che non lo soddisfa, ma con tanta voglia di tornare a rimettersi in gioco.
Non arrendersi mai. Il vincitore è stato il favorito, Igor Fraga, brasiliano, carismatico durante l'evento, ma di ghiaccio davanti al monitor. Dopo un inizio favoloso, all'ultimo giro della 2° gara viene fatto a pezzi dal samurai Yamanaka, che per la prima volta lo schioda dalla 1° posizione.
Il colpo è talmente duro per il brasiliano che nelle due curve che lo separano dal traguardo finisce in 4° posizione.
La gara successiva va anche peggio con Yamanaka di nuovo primo («mi emoziona perché guida con il cuore» ci ha ripetuto più volte Facchinetti) e il gigante brasiliano abbattuto al 10° posto. Ma Fraga non si arrende e dichiara in diretta: «Darò il massimo, tutto può ancora succedere. Non c'è tempo per pensare al passato, quindi cerco sempre di guardare avanti».
La forza delle regole. Ha mantenuto la parola arrivando primo nell'ultima gara e aggiudicandosi il titolo di campione. Complice il regolamento che fa raddoppiare i punti dell'ultima gara. Una regola che mantiene alta la tensione fino all'ultimo, ma criticata da chi ha seguito l'evento online.
Ad avere da ridire sul regolamento c'è anche lo spagnolo Salazar, finito fuori dalle qualificazioni per via di una sportellata rimasta impunita. Ci ha assicurato che l'anno prossimo si qualificherà.
E la forza della passione. Che il titolo fosse estremamente competitivo, abbiamo potuto sperimentarlo anche noi di Focus. Assieme ad altri giornalisti da tutto il mondo abbiamo gareggiato su un nuovo circuito che sarà rilasciato a Dicembre. Anche se la prestazione è stata ben lontana dai risultati dei campioni, la voglia di gareggiare ancora era tanta.
Il creatore della serie ci ha raccontato che GT è anche questo per lui: la possibilità di condividere la sua grande passione per le auto. E la competizione? «Voglio dare a questi ragazzi la possibilità di stare sotto i riflettori,» ha dichiarato Yamauchi, «la possibilità di farli risplendere».