Durante il weekend è stata attivata anche per noi europei una nuova feature di Facebook su iPhone che farà discutere i maniaci della privacy. Ovviamente mi riferisco al “check in”, una funzione molto similare a quella di Foursquare, che ci dice dove i nostri amici sono in un determinato momento.
Si tratta di uno dei frutti “social” della capacità sempre più comune degli smartphone di "geolocalizzare" l’utente tramite un ricevitore GPS. Alla fin fine vediamo le foto dei nostri compari, leggiamo i loro pensieri, consultiamo i link che loro aggregano e veniamo tormentati dalle loro orribili notifiche di Farmville. Perchè non fare il passo successivo e vedere anche dove passano il loro tempo libero o vanno a cena? Il check in permette di dire “Sono qui” ogni volta che si va in palestra, ci si trova al bar o si varca la porta del raduno locale di maniaci del Sudoku.
Nessuno è obbligato a condividere sempre la propria posizione come un carcerato in regime di libertà condizionale, ma alla fin fine è bello sapere che un vecchio amico è nel quartiere e che c’è la possibilità di prendere un caffè assieme, per esempio (c’è una feature che comunica la vicinanza con un contatto). Un’altra funzione piacevole è quella di poter leggere i commenti delle persone passate per un determinato punto (un monumento, o un locale), un po’ come scoprire dei graffiti lasciati sul muro da qualcuno che conosciamo.