Digital Life

Facebook e privacy: Zuckerberg ci chiede scusa

Promette più attenzione alla riservatezza dei nostri dati.

Facebook e privacy. Mark Zuckerberg "non è arrivato a 500 milioni di amici senza farsi qualche nemico", ma non ha ancora smesso di litigare con la nostra privacy, alla quale chiede scusa attraverso il suo blog. E fa pace anche con l’FTC, l'antitrust a stelle e strisce.

“Mark promette una maggiore attenzione alla riservatezza dei nostri dati”

Le accuse - La Commissione federale americana per il commercio (FTC) ha bacchettato il più popolare social network al mondo per la leggerezza con la quale avrebbe trattato i dati affidatigli dagli ormai 800 milioni di utenti che, ogni giorno, utilizzano le proprie bacheche e quelle degli amici per comunicare. Dopo Google e Twitter, anche Facebook si impegna a garantire agli utilizzatori un controllo sempre maggiore sulla condivisione delle proprie informazioni, raggiungendo un accordo attraverso il quale si impegna a non violare le leggi sulla privacy e a sottoporsi al controllo della suddetta Commissione.

Le scuse - Mark Zuckerberg, attraverso il blog ufficiale dell'azienda di cui è fondatore, ammette gli errori commessi negli ultimi anni pur non mancando di sottolineare il suo impegno quotidiano nel migliorare la nostra esperienza su Facebook e nel fornirci un controllo sempre maggiore delle opzioni di sharing, come dimostrato dall'introduzione di strumenti sempre più sofisticati per permetterci di scegliere quali informazioni mostrare ai nostri amici più cari, quali ai colleghi di lavoro e quali ai sempre più presenti e tecnologici genitori.

Consenso informato? - Termini e condizioni d'uso di Facebook non potranno essere cambiati salvo previa comunicazione agli utenti, per evitare il ripetersi di alcuni incidenti di percorso che hanno messo in pericolo la privacy di chi si affida alla creatura di Zuckerberg per comunicare. Il giovane miliardario, nel post del 29 novembre, ha inoltre annunciato l'introduzione nello staff di due nuove figure create allo scopo di riflettere il rinnovato impegno nella protezione delle nostre informazioni: meglio di chiunque altro al mondo. Se l'amore significa non dovere mai dire mi dispiace, l'amicizia 2.0 sembra avere bisogno di scuse. Le accettiamo?

Chiara Reali

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30 novembre 2011
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